“L’aver demonizzato la mia sindacatura, con il ricorso alla infelice espressione “discontinuità” dall’inizio alla fine, è stato, non solo un errore grossolano…
Ma l’errore più grave l’hanno commesso il PD e i suoi dirigenti attuali, che da cinque anni hanno, in tutte le salse, attaccato il sottoscritto, colpevolizzandolo di tutto e di più, invece di metterne in risalto la capacità di buon governo…”
Sono alcuni passaggi di una lettera aperta di Manganella inviata alla stampa attraverso l’ufficio Urp di Favara. Urp che nulla c’entra con le esternazioni personali di Manganella. Ma lasciamo perdere, ché la cosa più grave è la mancata assoluta consapevolezza del sindaco uscente sui danni prodotti alla città, così come lo stesso vorrebbe fare intendere. In realtà conosce benissimo il “capolavoro” realizzato. Si veste da vittima recitando la parte migliore del suo copione politico quella du “Tintu”. Del resto è il re della tinturia politica, nella particolare arte non lo può superare nessuno. Dico queste cose perché per telefono ci siamo dati appuntamento a dopo le elezioni per un confronto pubblico “carta canta” sulle tinturie da “Gramsci” ai giorni d’oggi. E con me non funziona il metodo dell “attia di l’uvu”.
“Vorrei tanto – scrive nella sua lettera – avere lo stesso ottimismo del segretario provinciale del PD, Peppe Zambito, sull’esito del ballottaggio di domenica prossima: la vittoria della Bruccoleri, del PD e di Favara.
Vorrei averlo, ma non posso. Mentirei, prima di tutto a me stesso e non sarei un osservatore politico obiettivo nell’analizzare ciò che è avvenuto, in questa campagna elettorale, dentro e fuori il PD, dentro e fuori la coalizione “Favara nell’anima”, ma, sopra tutto, nella prima tornata elettorale che ci consegna una Bruccoleri con il 50% in meno di voti rispetto ai voti di lista dei partiti che, virtualmente, la sostenevano ed una Anna Alba che, grosso modo, raddoppia i voti di lista di 5 Stelle. Questi i dati reali, senza se e senza ma!”
Fin qui è un’analisi fondata sui numeri, che può essere letta alla Manganella, il bello arriva adesso, quando passa dalla verifica dei numeri alle cause.
“Questa campagna elettorale, bisogna dirlo ora, non dopo a consuntivo, della candidata “senza colore” come ha ribadito e ribadisce continuamente la Bruccoleri è stata impostata male e continua ad essere gestita peggio”.
Vediamo perché, secondo Manganella questa campagna elettorale è stata impostata male.
“L’aver demonizzato la mia sindacatura, con il ricorso alla infelice espressione “discontinuità” dall’inizio alla fine, è stato, non solo un errore grossolano che ha fatto perdere voti al candidato sindaco del centrosinistra (?) la metà dei suffragi delle liste a sostegno della stessa, ma ha anche spaccato il PD, del quale il sindaco uscente è stato ed è, malgrado tutto, un esponente di primo piano e quello che poteva subentrargli era ed è sostenuto dallo stesso partito del primo cittadino, attualmente in carica.” Non si può leggere! Udite, udite, l’errore è stato il proclamare la discontinuità!
Il Pd lo ha spaccato Manganella nello stesso momento della sua decisione di rientrare nel partito. Il Pd ha, a sua volta, commesso il gravissimo errore di tenerselo per non dividersi, con il risultato attuale di un partito in difficoltà che permette a Manganella di fare la vittima al punto di affermare che “l’errore più grave l’hanno commesso il PD e i suoi dirigenti attuali, che da cinque anni hanno, in tutte le salse, attaccato il sottoscritto, colpevolizzandolo di tutto e di più, invece di metterne in risalto la capacità di buon governo, in una situazione di difficoltà estrema, soprattutto finanziaria, figlia, se si vuole essere intellettualmente onesti, non tanto della presunta “incapacità” amministrativa dell’attuale sindaco, ma dei tagli dei trasferimenti da parte dello Stato ( – 74% ) e della Regione (- 54%) e dall’evasione dei tributi locali che incide per il 50% (percentuale che è stata sempre così alta e, non solo in questi cinque anni, durante i quali, sono stati messi in campo diverse azioni di recupero)”.
Continua a fare la vittima invocando i tagli dei trasferimenti e non dichiarando i danni finanziari per non avere organizzato la macchina burocratica comunale”.
“La Bruccoleri ed il PD avrebbero, semmai, dovuto mettere in rilievo – continua -le tante realizzazioni storiche della mia Amministrazione: piano regolatore, metano, rettifica confini, Paes. energia pulita, e risparmio energetico, raccolta porta a porta e differenziata della spazzatura per la quale siamo stati premiati dalla Lega Ambiente regionale, difesa del posto di lavoro dei precari e rinuncia all’intera indennità di carica, disdetta di fitti di alcuni istituti scolastici, finanziamenti delle scuole per circa quattro milioni, istituzione di due mercati del contadino, restauro e riapertura della Biblioteca comunale, sistemazione Piazza Garibaldi, completamento casa natale Ambrosini, adesione ai distretti turistici, etc.
Ma quando prevale l’odio ed il rancore politico non si è più sereni e, purtroppo, invece di parlare di cose concrete, si preferisce attaccare per distruggere.
Amministrare gli Enti Locali, soprattutto, in Sicilia, in questi ultimi anni, è stato davvero dirompente, difficilissimo, quasi impossibile ed è proprio grazie allo spirito di servizio di tanti amministratori se i Comuni ancora reggono e rappresentano l’unico strumento di democrazia partecipata e di collegamento con lo Stato repubblicano.
Ma, ritorniamo al PD. La guerra interna non, solo non ha favorito i nuovi manovratori dem, ma sta per consegnare il Comune ai grillini, si ai grillini, perché, personalmente, sono convinto che non c’è più storia: Anna Alba vincerà le elezioni”.
Vincerà le elezioni, non perché è la più brava, ma è più credibile dell’altra e perché, proprio gli errori del PD, hanno alimentato la antipolitica che oggi, a Favara come a Roma, è incarnata dai penta stellati.
Anna Alba vincerà le elezioni, grazie anche agli errori della concorrente e del gruppo dirigente democratico che non hanno saputo “rompere'” con UNITI per Favara” quando ha imposto la nomina ad assessore di un “vecchio” politico che regalava, ai tempi, in cui era presidente del consiglio, con i nostri soldi, telefonini, computers, etc. ai consiglieri e per arrotondare la propria indennità, spostava la residenza da Favara a Palermo per ottenere un più lauto guadagno con il rimborso chilometrico.
Il PD e la Bruccoleri, di fronte all’arrogante e moralmente insostenibile proposta, avrebbero dovuto subito dire un NO grande a quella provocazione e a quel ricatto (o lui oppure quest’ultimo ritira otto suoi candidati e noi non possiamo presentare la lista).
La paura di perdere una lista di appoggio ha fatto ingoiare il rospo, ma il rimedio, a mio avviso, è stato peggiore del male, come dimostrano i consensi (non) ottenuti.
Per la “par condicio” non si sta meglio dall’altra parte.
Tra gli assessori designati, infatti, ce ne sta uno che, credo, sia addirittura ineleggibile (forse sarebbe meglio dire innominabile), in quanto ha un contenzioso con il Comune.
Vi ricordate la faccenda del mancato rispetto della quota rosa in una delle giunte Russello ?
Ebbene di quella giunta faceva parte un assessore (adesso nominato dalla Alba) che, all’epoca, è stato condannato dal TAR a pagare la somma di circa trecento euro da restituire al Comune.
Quella somma, malgrado siano passati tantissimi anni, non è mai stata restituita al Comune che ha nominato un legale per il recupero della stessa.
È un problema amministrativo, ma anche morale!
La Bruccoleri, a sua volta, con la coerenza e la trasparenza che la contraddistinguono, recupera dall’altro campo, un assessore che, a parte la stima personale e l’amicizia che mi legano a Peppe Moscato, per opportunità politica sarebbe stato più conveniente non nominare (fino alla prima tornata sosteneva apertamente Airó).
Anna Alba, addirittura è andata a cercare il bomber all’estero, come se a Favara non ci fossero campioni degni di gestire il settore finanze del Comune. Crocetta Maida che stimo è fuori causa.
Come si vede, dall’una e dall’altra parte, errori a catena, ma, alla fine una che vinca le elezioni si sarà pure e, ripeto, a mio giudizio, sarà la candidata di 5 Stelle, non a 5 Stelle.
Tutto sommato non sarà un male per Favara, perché se dimostrerà di saper governare, sarà un bene per La comunità se, invece, non lo sarà si sgonfierà subito il pallone 5 Stelle”.
Ha avuto tutto lo spazio senza tagli, anche se giuro, mi sono davvero stancato a leggere elenchi di cose fatte, che dicevo avremo il piacere di ritornarci in un momento di maggiore serenità.
Mi permetto di chiudere dicendo che Alba o Bruccoleri vincerà per una scelta dei favaresi e che mai si farebbero condizionare da Manganella, almeno sulle questioni politiche e, in particolare, sull’amministrazione di Favara.
7 commenti
CARO SASA’ hai dimenticato a dire GARGANO dovevi dire ZARBO/GARGANO
correggere invece di dimenticato scrivere SBAGLIATO
Sono schifato, fortemente schifato dal commento mediocre politicamente che dimostra che è tornato,il vecchio livore nei confronti di un sindaco che avrà fatto pure un miliardo ( sono pochi? Ed allora ne aggiunga altri milioni di miliardi), ma che merita almeno rispetto, cosa che Ella, direttore, non sa manco dove abita di casa.
Lei usa un mezzo che non è suo e che si è accaparrato, utilizzandolo per vendette personali che nulla hanno a che fare con l’obiettività e la correttezza di informazione.
Nemmeno i direttori de IL GIORNALE o di LIBERO sono scesi a questi infimi livelli di basso lingnaccio . Mi vergogno di essere stato, nel passato, suo amico, cosa che, ovviamente, no capiterà mai più.
Lei lo sa benissimo che io non ho spaccato il mio partito, ma sono stato come lei scrive,,sotto stato “vittima”, vittima di un gruppo dirigente che somiglia tanto a lei: arrogante ed invidioso.
Chi usa uno strumento come un giornale on line dovrebbe assomigliare ad una spugna che assorbe tutto e nei suoi scritti dovrebbero dovrebbe sempre prevalere la deontologia giornalistica, ma lei, sicuramente, non sa dove sta di casa.
Manganella era una persona per bene, quando ritirava gli ordini di servizio, non , quando, invece li faceva applicare.
Scusi, ma per quale arcano motivo e per quale tipo di interesse sua moglie doveva restare per sempre all’ufficio cimiteri, dove era rimasta già per circa 10 mesi?
Prima di allora, vada a rileggersi i suoi articolo, Manganella era un buon sindaco. Cosa è avvenuto che le ha fatto cMbiare opinione. Semplice, un ordine di servizio! E per un ordine di servizio, lei ha rotto un’amicizia che durava da tantissimi e tantissimi anni.
A sciarra, dicevano gli antichi, è pa cuntra.
Io sarei ” U re da tinturia”? Lo sa cosa dice un proverbio? ” U pisciaru soci avi, vannia” le è proprio U pisciaru.
Per “certa stampa”, il sindaco è bravo se ascolta i consigli interessati e promuove o non sposta la moglie.
Si vergogni,
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Gli articoli raccontano i fatti. Hanno raccontato il suo pessimo modo di amministrare. Lei lascia una città nel totale disastro finanziario e tutto perché non ha saputo amministrare. Fuori l’Aipa doveva organizzare un ufficio tributi e non lo ha fatto, non ha saputo farlo. Non ha organizzato il personale comunale, non ha saputo farlo. Ha saputo modificare il regolamento cimiteriale, ha saputo bloccare l’interpretazione che i consiglieri d’opposizione volevano fare sullo stesso regolamento.
Si vergogni e già che c’è vergognatevi in due.
Si vergogni per non avere aiutato la città a crescere, si vergogni per non aver rispettato gli impegni assunti, si vergogni per i disagi che ha fatto subire ai concittadini.
Si vergogni di essere stato in politica e di uscirne lasciando terribili eredità. Il resto a dopo… intanto continui a vergognarsi. Non lo faccia da solo, non le sarà difficile trovare la compagnia giusta.
Nel mentre le preannuncio che dovrà provare nelle sedi opportune mie presunte “richieste o pressioni per promuovere e non spostare”.
Franco Pullara
Se c’è uno che deve vergognarsi, quello è lei e solo lei..
I suoi articoli non hanno mai raccontato i fatti; sono stati pezzi, privi di obiettività e sempre pieni di sfacciato e arrogante gratuito attacco nei confronti della mia persona, specie dopo quel famoso ordine di servizio.
Se io fossi il suo editore, la manderei subito a calci nel cu…
Non perchè scrive pezzi critici, ma offensivi e volgari.
Si vergogni ancora se ha tanti china di russuri.
Quando vuole vada a denunciarmi pure, non è questo che mi preoccupa, così parleremo di questo ed anche di altro!
Lei forse dalle colonne del giornale che dirige con scarsa professionalità e senza deontologia si sente il più grande dei giornalisti italiani, solo secondo al povero Indro Montanelli.
Chi si contenta gode.
Rosario Manganela
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Un poveraccio, solo è semplicemente un poveraccio al quale hanno detto di essere tale.
Franco Pullara
I suoi indulti non mi fanno perdere la pazienza, anzi mi spronano ad essere maggiormente riflessivo e prudente, anche se lei no lo merita.
Io sarò pure un poveraccio, ma lei è proprio nella mer…!
Non so non mi fa incazzare, ma addirittura mi fa pena.
Questa è l’ultima risposta ai suoi insulti.
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Lei si insulta da solo pure quando si guarda allo specchio. Tutto il suo impegno in politica è un insulto alla sua persona. Mi dice in un commento il mio amico Centineo che il tempo è galantuomo, scopre tutto e non inganna nessuno. Mette a nudo i “fatturina”, le malefatte, le speculazioni, gli arricchimenti, le buone azioni, i sacrifici, il donarsi, tutto. Ad ogni modo, come ogni cosa ha il suo rovescio della medaglia, ci ha fatto conoscere il modo peggiore di amministrare, chi verrà dopo di lei ne terrà conto. Adesso lo abbandono nella sua cacca e non le darò più spazio, lo vada a cercare altrove.
Con profonda disistima
Franco Pullara
Caro Franco, lascia perdere. Non ne vale la pena. Il tempo è e sarà sempre galantuomo.
7 ottobre 2013
FOTO BENI COMUNI FAVARA 2[1]E’ arrivata nella posta elettronica della redazione la lettera di dimissioni da coordinatore cittadino del Comitato Beni Comuni di Massimo Centineo. Una doccia fredda, una notizia non certo buona per la città L’attività di Massimo come quella di altri cittadini e associazioni, è una delle poche speranze di Favara di sollevarsi dalla sua attuale disastrata situazione. C’è stanchezza e delusione nella sua lettera che è la stanchezza e la delusione di tanti favaresi. E’, comunque,’ un errore lasciarsi prendere dallo sconforto e abbandonare il campo, facendo, indirettamente, il gioco di chi non è animato di buoni propositi in favore della collettività.
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Massimo Centineo
“Mi sento davvero onorato aver intrapreso nel 2011 con profonda partecipazione attiva, insieme a tutti i componenti del Comitato Beni Comuni, il difficile compito di sensibilizzazione che la campagna referendaria sull’acqua pubblica richiedeva, e con la quale poi Favara ha registrato il 73,37% ai referendum, risultando seconda a livello nazionale. Proprio in quell’anno si è costituito un gruppo di cittadini che ha avuto sempre lo scopo di promuoversi nel riconoscimento e nella difesa per il bene comune. Le azioni, gli interventi, gli impegni, i suggerimenti, le condivisioni non sono di certo mancate. Penso che il nostro contributo si sia sempre sviluppato nel solo interesse di Favara e dei favaresi. Era infatti nostra prerogativa, affrontare insieme soluzioni e progetti in cui noi saremmo stati sostenitori attivi a rappresentare una co-partecipazione tra l’amministrazione e i cittadini. Questo purtroppo non è accaduto.
L’aver dovuto sostenere con forza la nostra contrarietà su situazioni spesso vaghe e opache, di un operato amministrativo che ha scaturito circostanze di dubbi e incertezze, ci ha spinti a tal punto di non lasciarci altra scelta che quella di essere stati costretti a denunciare fatti.
Personalmente penso che il non rendere conto agli altri sia di per sé già un fallimento. Un fallimento perché nel corso di questi anni, che ha visto nascere in contemporanea l’associazione da me coordinata e il nuovo governo cittadino con Manganella sindaco, il nostro partecipare alla vita amministrativa ha dato acchito a scontri e beghe politiche che non ci appartengono e che rinneghiamo con forza; come d’altronde abbiamo fatto nel non prendere mai in considerazione gli incarichi istituzionali proposti da questo rinomato cambiamento che tuttora non ha dato gli esiti sperati.
Pensiamo che in questi due anni e oltre, si è visto cambiare tutto tranne che una cosa. La giunta è alla sua forse quarta edizione, con un consiglio comunale composto da una maggioranza camaleontica che varia i suoi componenti a secondo del momento.
Il mio impegno col Comitato finisce qui. Ma faccio ricordare a qualcuno che il Comitato Beni Comuni non è solo Massimo Centineo e che quindi andrà avanti. Assieme a tutta la consulta giovanile del Comune di Favara, dove il segretario risulta essere espressione della nostra associazione (guarda caso!), continueremo ad intraprendere tutte quelle azioni e proposte affinché si possa costruire insieme una Favara migliore.
Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini: il direttivo, i componenti tutti, le varie associazioni, la comunità ecclesiale, la stampa locale e tutta la città.
Io ritorno a fare il cittadino. Grazie”
I voti, di questa tornata elettorale, di Antonio Palumbo rappresentano quel impegno che va avanti per l’unico valore che non ha bisogno di padroni: il Bene Comune. Dove nessuno, nonostante qualcuno continui a farlo, potrà sentirsi il patriarca di un sacrificio, o ancor peggio sentirsi il sacrificato.