Vere e proprie bombe ecologiche sono presenti nelle contrade Stefano e Deli da anni denunciate dal presidente della Proloco, Antonio Moscato.
“Impotenti – ci dice Moscato – non si riesce ad affrontare il problema e risolverlo. Intanto, tutta la zona è infestata di amianto e rifiuti di qualsiasi genere”.
Come ci difendiamo a fronte di chi minaccia la salute pubblica? Fino ad oggi con il metodo dello struzzo, mettendo la testa sotto la sabbia. Facciamo finta di ignorare che le fibre e la polvere di amianto se inalate, sono cancerogene. Permettiamo a dei criminali, che di questo si tratta, di continuare a mettere a rischio la nostra salute, senza fare nulla. Il materiale non viene rimosso e, nello stesso tempo, non si inizia una campagna di sensibilizzazione. Eppure è stato provato che è possibile contrarre malattie tumorali anche con basse esposizioni.
“L’amianto – a parlare è Antonio Moscato – continua ad essere scaricato nelle campagne, nessun piano predisposto, si dovrebbe pensare alla possibilità di fare smaltire in proprio i cittadini con una convezione che potrebbe fare il comune con una ditta specializzata, utilizzare kit che possono contenere fino a 300, 400kg. Io ho fatto la proposta alla vecchia amministrazione, fin dai tempi dell’assessore Biancucci, ho cercato e cerco una soluzione al gravissimo problema”.
Ora, una realtà normale, a pochi minuti dalla pubblicazione di questo articolo, vedrebbe vigili urbani, funzionari dell’ufficio tecnico comunale, della sanità e tantissimi altri di un lunghissimo elenco correre a verificare la denuncia giornalistica, vieterebbero per precauzione l’accesso ai luoghi, farebbero, insomma, quanto previsto dalle normative, ma Favara non è una realtà normale.