Gaetano Scorsone
Secondo quanto stabilito da un condiviso programma messo a punto da un tavolo organizzativo provinciale coordinato dalla Prefettura di Agrigento, oggi, la solenne ricorrenza del 4 Novembre è approdata a Favara.
Sin dalle 09.00 di stamattina il Capitano Gabriele Treleani dell’Ufficio Comando del Comando Provinciale dei Carabinieri di Agrigento, coadiuvato dai suoi stretti collaboratori, il Maresciallo Roberto Falzone e Calogero Alaimo, e con il supporto logistico-territoriale della locale Tenenza guidata dal Ten. Nicolò Morandi, ha supervisionato i vari momenti dell’articolato cerimoniale conducendo una condivisa e meticolosa verifica sia sugli aspetti militari che su quelli commemorativi propriamente detti, attraverso l’efficace interazione con le rappresentanze delle Forze Armate e delle varie Associazioni costituenti il Picchetto d’Onore, oltre che con i Dirigenti e Docenti delle Scuole cittadine coinvolte nella manifestazione.
Così, puntualmente, alle 10.30 ha avuto inizio il cerimoniale con un crescendo di emozioni che, nella rassegna del Picchetto Interforze a cura di S.E. il Prefetto di Agrigento, Dr. Nicola Diomede, nell’Alzabandiera sulle note dell’Inno di Mameli, nella deposizione di una Corona di Alloro al Monumento ai Caduti, nella lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, nella consegna dell’Onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, hanno trovato dei catalizzatori emotivi capaci di far pulsare all’unisono i cuori dei numerosi presenti in Piazza Cavour. Istituita nel 1918 per celebrare la vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale , la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate che l’hanno resa possibile mantiene una sua intrinseca attualità: dal contesto geopolitico che l’ha generata all’imperituro significato storico, oggi vuole trasmetterci, al tempo stesso, un forte stimolo alla mobilitazione ed all’unità contro la corruzione, contro i poteri occulti, contro le organizzazioni mafiose o pseudo tali, contro ogni forma di gratuita lacerante divisione che pesantemente condizionano gli aneliti di riscatto e di futuro di ogni comunità.
Quasi un secolo fa un esercito popolare che vedeva il siciliano al fianco del piemontese, il campano al fianco del veneto, il sardo al fianco del lombardo e così via di seguito, riusciva a sopportare il sacrificio di una pesantissima guerra tanto da realizzare l’agognata unità nazionale con l’annessione di Trento e Trieste, facendo appello allo spirito di dedizione ed all’eroica abnegazione di giovani che si trovarono catapultati al fronte ovvero in trincea a difendere l’onore della Patria e per far sì che il Tricolore potesse sventolare su un’Italia finalmente unita. Di questi valori – sacrificio, abnegazione, senso del dovere, responsabilità, solidarietà, integrità e fedeltà – così autorevolmente evocati dalle nostre care Forze Armate, se ne avverte il bisogno oggi più che mai per riappropriarsi di un presente fatto di ostinata corruzione, di pretestuose divisioni ed anacronistici comportamenti che, continuando ad anteporre l’interesse personale e/o di parte sul più nobile ed appagante Bene Comune, di fatto rallentano oltremisura il possibile progresso che meriterebbero, invece, i sacrifici profusi da chi ha offerto la propria vita per assicurare a noi la libertà e la pace.
Un nuovo forte appello all’Unità Nazionale, dunque, cui sentano di voler rispondere le donne, gli uomini e, soprattutto, i giovani di un’Italia che rispolveri quei valori che ne hanno fatto una nazione libera, democratica e riconosciuta come tale nel consesso internazionale delle nazioni.
Le nostre Forze Armate, apprezzate sia in Patria che all’estero per le loro competenze e per la loro sperimentata affidabilità, indicano a noi tutti la via da seguire che è quella che contempla la sovranità popolare e la centralità della nostra Costituzione. Pertanto, sta a noi ritornare ad essere artefici del nostro destino. . . ed iniziamo da oggi con lo stringerci insieme per condividere l’emozione del nostro Inno nazionale, dello sventolio del nostro Tricolore, per tributare gli Onori alla Repubblica, alle sue democratiche Istituzioni ed alle nostre care Forze Armate poste a salvaguardia delle stesse. W l’Italia! W le nostre Forze Armate!