E’ stata da poco inaugurata la SS 640, chiamata la strada degli scrittori, che il ministro Angelino Alfano ha voluto dedicare alle tante vittime di quello che è stato uno dei collegamenti più pericolosi dell’Isola e dove hanno perso la vita i giudici Livatino e Saetta assassinati dalla mafia.
Tante le autorità presenti: il ministro Delrio, dicevamo, il suo collega Angelino Alfano, l’assessore regionale Pistorio, i sindaci di Agrigento e Racalmuto, Grotte e Porto Empedocle, il prefetto, il questore, i vertici delle forze di polizia, i dirigenti dell’Anas, l’ingegnere capo del Genio civile. Imponente il servizio di sicurezza.
Delrio nel suo intervento ha sottolineato l’importanza per il territorio della nuova strada che apre alla speranza di miglioramento dell’economia locale e ha parlato di buona politica che pone la prima pietra e anche l’ultima. Ha aggiunto che l’opera rappresenta, al momento, il più grande cantiere d’Italia.
Da oggi sono percorribili i primi 31 chilometri fino al confine della provincia di Caltanissetta, con precisione fino a Grottarossa. La provincia di Caltanissetta paga lo scotto per il ritardo rispetto alla provincia di Agrigento che nel 2000 sotto la guida amministrativa di Vincenzo Fontana finanziò la progettazione della struttura.
L’altro tronco di strada, che collegherà con l’autostrada Palermo Catania, altri 31 chilometri, dovrebbe essere completato entro il prossimo anno. Finisce l’isolamento di una provincia.
I meriti dell’onorevole Vincenzo Fontana li ha ricordati nel suo intervento il ministro Angelino Alfano, che ha iniziato da presidente della provincia “l’opera più importante dopo la Valle dei tempi realizzata ad Agrigento.