Finito di pranzare non mi ha dato nemmeno il tempo di una piccola pennichella che mi si presenta nervoso in sogno. E’ Gaetano Guarino il sindaco eroe di Favara, ucciso dalla mafia.
“La decisione – mi dice il sindaco Guarino – di intervistare è sempre di iniziativa del giornalista o può essere, come dire, spontanea, nel senso che a richiederla può essere lo stesso intervistato”.
Nella stragrande maggioranza di casi è il giornalista, può chiederla anche la persona intervistata. La conferenza stampa è l’esempio principe della volontà a dare informazioni alla stampa.
“Si – continua – adesso organizzo una conferenza stampa venendo in sogno contemporaneamente a diversi giornalisti. Ma mi pare di capire che tu puoi intervistarmi su mia richiesta”.
Certamente si, e inizio con il chiederti il motivo del tuo nervosismo.
“Tu stai dormendo e io ti sono venuto in sogno per raccontarti qualcosa che poi dovrai scrivere, mentre preferivi goderti tranquillamente la tua pennichella pomeridiana, svegliarti e fare una passeggiata. Questo fatto ti infastidisce e ti innervosisce. Tu ovviamente negherai fino all’infinito, ma è così. Io già ieri aspettavo notizie sulla celebrazione dell’anniversario della mia uccisione. Stamattina ero già ai primi posti in Paradiso per godermi la manifestazione. Nulla è arrivato ieri sera in merito all’organizzazione del corteo, della autorità presenti, della posa dei fiori e nulla è accaduto questa mattina. Ho pensato che si saranno dimenticati della commemorazione”.
Scusami se ti interrompo, in realtà non si sono dimenticati di nulla, sindaco, vicesindaco, assessori, presidente del Consiglio comunale, comandante di vigili urbani in corteo si sono presentati nel luogo del criminale assassinio.
“Mi hai chiesto il motivo del mio nervosismo e allora non interrompermi. Ti stavo parlando del disturbo che tu potresti provare venendoti in sogno nella pennichella pomeridiana, perché anche io ho provato lo stesso fastidio quando rassegnato sulla dimenticanza dell’amministrazione a cinque stelle, mi sono addormentato. Dal pisolino mi ha svegliato Angelo”.
Angelo chi?
“Angelo uno dei custodi del Paradiso. Angelo mi ha svegliato per darmi la bella notizia della posa dei fiori sulla lapide che mi ricorda. Ma dico io: dovevano pensarci alle due di pomeriggio?”
Perché c’è un orario particolare da rispettare per le commemorazioni?
“Credo di no, ma alle due di pomeriggio, senza un comunicato che informa i concittadini, in fretta e furia, mi viene il dubbio di una “pensata” all’ultimo momento, più che per rispettare il mio sacrificio, per salvarsi dalle critiche e dalle polemiche da parte di tanti per non aver ricordato l’anniversario”.
Ci sei rimasto male?
“Bene sicuramente no, mi consolano i miei concittadini che, spontaneamente, si sono organizzati per un corteo che si svolgerà oggi alle 18, con appuntamento per la partenza in piazza Cavour. Spero siano in tanti, donne e uomini, amministratori comunali, consiglieri della maggioranza e dell’opposizioni, tutti a ricordare l’estremo sacrificio di un uomo giusto. Ci vediamo più tardi”.