“Avevo aderito con sincerità e lealtà al progetto Grasso Presidente. E credo che non esistano precedenti di presidenti della Regione uscenti, che abbiano dimostrato tanta lealtà nei confronti del proprio partito e della coalizione con la quale ha governato. Occorre adesso riprendere il confronto unitario, partendo dalla valutazione del grande lavoro che è stato svolto alla Regione in questi anni e che ha salvato la Sicilia”. Grasso non si candida e Crocetta rilancia la sua candidatura a presidente della Regioni e fin qui ci può stare. Resta difficile capire di quale grande lavoro parla e di chi ha salvato la Sicilia.
“La Regione non può essere affidata – continua Crocetta – a pericolose avventure di governo che ripropongono gli schemi di quel passato che l’ha distrutta. Indietro non si torna e tale consapevolezza mi spinge a lottare e a impegnarmi con maggior vigore, fino in fondo, per fare della Sicilia una delle terre più avanzate e più ricche d’Europa, in un percorso di trasparenza e legalità”. Speriamo che qualcuno lo informi sulla crescita zero dell’economia dell’Isola, sugli elevati costi della politica a fronte di una popolazione povera, del posto di molte città siciliane fanalino di coda delle classifiche nazionali sulla qualità della vita e l’elenco è lungo.