Agrigento, definita da Pindaro “la più bella fra le città dei mortali” offre prati ricoperti da buste di spazzatura.
Viste da lontano sembrano pietre bianche, invece sono centinaia di buste di spazzatura che hanno preso il posto dei fiori in un prato che costeggia via Attilio Orlandini Zuccagnini.
Uno sfregio al decoro urbano procurato dalla posa sbagliata di cassonetti per la spazzatura. Sbagliata perché i cassonetti sono da ostacolo alla sicurezza stradale posizionati in un incrocio tra la via principale e via Fellini e poi trattandosi di uno degli ingressi della frazione di Agrigento è l’occasione buona per chi arriva dalle città vicine, Favara in testa, per liberarsi della spazzatura in qualsiasi orario della giornata. Completano “l’opera” i cani randagi che strappano le buste alla ricerca di cibo e le spargono su un vicino prato di un privato.
Il sito è stato, a spese del contribuente, bonificato in diverse occasioni e immediatamente dopo riportato allo stato di pericolosa discarica a cielo aperto. Ci vuole poco a capire che la soluzione della bonifica non è risolutiva.
Restano da fare essenzialmente tre cose intanto che si aspetta l’inizio della raccolta differenziata: convincere i cani a non strappare le buste e disseminarle nel prato, mettere una video sorveglianza o spostare i cassonetti per dare anche sicurezza alla viabilità stradale. La scelta, ovviamente, appartiene all’Amministrazione comunale.