“Alcuni si mettono davanti al sagrato che indica la sacralità dell’ingresso in Chiesa e non entrano come se fosse un’occasione per incontrare amici e parenti, una sorta di passatempo. Non solo. Sigarette per terra e nei vasi ma anche gomme nel pavimento e tutto accompagnato dal chiacchiero che disturba la gente che prega. Mi chiedo questo è rispetto al defunto e ai familiari? Questo è modo? La cosa che crea delusione e amarezza è che sono persone adulte che dovrebbero dare esempio”. A tuonare è don Marco Damanti parroco della Chiesa Ss. Pietro e Paolo di Favara.
Parla è ci mostra le cicche di sigarette buttate per terra e nei vasi di fiori, gomme da masticare difficili da togliere dal pavimento e altre tracce lasciate da chi aspetta fuori per dare “a manu o mortu”.
“Più volte – continua don Marco – sono intervenuto per allontanare le persone dal sacrato perché disturbano e anche perché si partecipa alla celebrazione se davvero si vuole onorare il defunto e la sua famiglia. O le condoglianze si limitano alla presenza e alla stretta di mano?”
Don Marco ha ragione da vendere, ma è pur vero che potrebbe anche capitare, in un paese come il nostro dove tutti ci conosciamo, di partecipare a più funerali in una settimana, mentre è capitato di essere presente a due funerali nello stesso giorno. A questo punto significherebbe assistere a due messe al giorno, che danno non fanno, ma sono troppe. Ovviamente nulla giustifica le cicche buttate sul sacrato e quant’altro, e allo stesso modo, non si giustificano le chiacchierate e il disturbare la celebrazione della messa.
Il parroco ha lanciato un messaggio che dovrebbe essere rispettato.