“Nel video che circola in rete l’assessore si prodiga a spiegare, con tanto di lavagnetta, le ragioni per le quali non si riesce a mantenere pulita la città e nel farlo fa un paragone con un non ben precisato paesino in provincia di Treviso”. E’ l’inizio del comunicato di Rifondazione “dedicato” all’assessore Bennica e alle sue “apparizioni” sui social.
“La causa principale, a suo avviso, sono i favaresi che – continua Rifondazione – si riporta testualmente “sporcano e deturpano l’ambiente, hanno costruito in maniera disordinata, in modo abusivo, se ne sono fregati del decoro urbano, hanno inquinato visivamente il territorio con costruzioni di 4 e 5 piani, ecc ecc”.
Quindi prosegue affermando che il servizio è efficiente al cento per cento, ma a causa dell’inciviltà di qualcuno Favara non potrà mai essere pulita. Eppure a noi tutti capita di vedere spesso casalinghe e negozianti, desiderosi di un po’ di “Treviso”, pulire autonomamente l’uscio di casa e a volte spazzare interi marciapiedi e strade!
Alla fine, però, l’assessore non offre soluzioni immediate, ma si limita ad esortare i cittadini a cambiare, tentativo di sensibilizzazione apprezzabile, ma non sufficiente per chi amministra la città ed un ramo così importante dell’amministrazione (rifiuti appunto).
In realtà Bennica, troppo occupato a realizzare video, forse non sa che ci sono zone della città che non vengono spazzate da tanto, troppo tempo e che per le stesse non può certo essere usato il termine “pulitissime”; forse il servizio non è poi così efficiente come sostiene?
Chissà se in provincia di Treviso (dove la gente è ed è sempre stata civile) vengono lasciate zone sommerse dalla spazzatura per settimane.
Eppure in campagna elettorale i penta stellati promettevano che avrebbero migliorato e reso efficientissimo il servizio, che lo avrebbero gestito in House con una municipalizzata (Rifiuti zero- dicevano) e che addirittura il Comune avrebbe realizzato proventi da una così efficiente gestione.
Sempre armati di lavagnetta sciorinavano dati da scienziati con i quali intendevano dimostrare o far credere come fosse facile raggiungere i suddetti obiettivi.
Forse pensavano di partecipare a qualche competizione elettorale in provincia di Treviso? forse non conoscevano la situazione favarese? o lo stato delle casse comunali con il conseguente possibile dissesto che avrebbe trasformato i loro punti programmatici in aria fritta?
Non sarebbe forse il caso di cambiare metodo di raccolta, così come scrivevano nel loro stesso programma elettorale (solo per fare un esempio i 5 stelle proponevano: piano per la gestione dei rifiuti zero nel territorio comunale; incentivare la riduzione della produzione di rifiuti e l’utilizzo della compostiera domestica da parte dei cittadini)?
Visto i precedenti – conclude Francesca Palumbo segretaria comunale dei rifondati – (l’ultimo ad utilizzare la famigerata lavagnetta fu l’ex assessore Lillo Attardo) direi che le lavagnette non hanno sortito gli effetti sperati; al contrario un’incisiva azione amministrativa e la continua ricerca di soluzioni dirette al miglioramento e potenziamento del servizio potrebbero risultare più efficienti.
In ogni caso, SALVIAMO FAVARA DALLE LAVAGNETTE!”