“Hai voglia a fare pubblicità. A portare clienti da tutta la provincia! Ci sforziamo di dare il massimo investendo nel centro storico, con il marketing, ma l’immagine che diamo come pubblica amministrazione è pietosa! Questa è lo splendido giardino che vedo davanti al mio negozio”. Il giardino è quello “immortalato” negli scatti pubblicati, mentre a parlare è Pietro Vella, un imprenditore di Favara. Il “giardino” è Via San Bartolomeo, l’alberello di fico è in Via Luigi Sturzo.
Ovviamente, sono numerosi i “giardini” cresciuti spontaneamente in città, seppure il servizio di igiene ambientale sia uno dei pochi a, in qualche modo, funzionare. Scommettiamo dando per scontato di vincere che nel giro di pochi giorni dalla pubblicazione dell’articolo, Via San Bartolomeo e Via Luigi Sturzo saranno bonificate.
L’assessore, Giuseppe Bennica e i responsabili comunali del servizio sono, abbastanza, presenti e intervengono chiamati dai cittadini sui reclami.
Non c’è una complicità in negativo tra il Comune e le aziende che gestiscono il servizio di igiene ambientale. I disservizi potrebbero essere legati alle diverse ditte che compongono il raggruppamento di imprese che effettua la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento cittadino.
Le ditte hanno diviso il territorio cittadino che molto probabilmente ha un servizio di diversa qualità rispetto all’azienda che cura la particolare zona.
Come dire, anche in questo caso ci gioca la fortuna, ma non dovrebbe essere così, con la cura dell’ambiente identica in tutti i quartieri.
Pietro Vella suggerisce, infine, “di non tagliare l’albero di fico, per a breve raccoglierne i frutti”. Una battuta, un poco di sano sarcasmo giusto per esorcizzare il male che non merita Favara e i favaresi.