Era stato definito uno dei capolavori dell’architettura sportiva del meridione, uno dei migliori impianti polisportivi del Sud Italia. Ha avuto degli alti e bassi, ma nessuno avrebbe mai creduto che fosse destinato a centro di stoccaggio dei rifiuti.
Stiamo parlando del Complesso Sportivo Polivalente di contrada Pioppo a Favara dove nell’area antistante il palasport sono stati collocati diversi cassoni di raccolta rifiuti organici. All’interno del Palasport “Giglia” di Favara fu disputata anche la finale della Supercoppa di Pallavolo maschile Italiana. Per diversi anni è stato il rettangolo di gioco della squadra femminile di pallavolo di Aragona in serie A. Vi sono stati organizzati concerti di famosi cantanti italiani ed star internazionali. Poi il periodo di decadenza con la mancata manutenzione, le infiltrazioni di acqua e la tentata risalita con l’affidamento, seppur temporanea, a privati in cambio della manutenzione. Ma anche questo esperimento termino. La mancanza di fondi e la conseguente mancata manutenzione hanno fatto il resto con il Palasport che da diverso tempo è in stato di abbandono. Cosa diversa è stata per la Piscina che anche se con fasi altalenanti ha sempre funzionato. E lo scorso anno con l’affidamento all’E.S.CO. sembrava che tutti i problemi fossero risolti, ma questa è un’altra storia di cui abbiamo già parlato e sulla quale ritorneremo con un altro articolo.
Ritorniamo agli “scarrabili” posizionati nell’area parcheggio del Palasport che serviranno a raccogliere i rifiuti organici che porteranno li i piccoli camioncini delle ditte del servizio di raccolta rifiuti, il lunedì, mercoledì e sabato. Si tratta di cassoni a tenuta stagna, sicurissmi dal punto di vista ambientale, che una volta pieni saranno poi trasportati nel centro di raccolta di Lercara Friddi. Una sistemazione che ci dicono provvisoria ma sicuramente infelice, considerato la tipologia di rifiuti e anche la collocazione all’interno di un complesso sportivo con palazzetto dello sport e piscina, anche se adesso non funzionamenti, e la contiguità con il centro di raccolta delle persone in caso di terremoti o calamità. La sceta dell’area pare si stata fatta proprio perchè gli impianti non sono attivi, e che comunque è una scelta provvisoria in attesa che la raccolta vada a regione. Ma abbiamo tante esperienze di provvisorietà che diventano stabili.
Una zona considerata attualmente “insicura” dalla E.S.Co Alaimo partener per l’energia del Comune di Favara e gestore della piscaina, a causa della mancanza di energia elettrica che non consente di illuminare l’intera area, di avere il gruppo antincendio efficiente, dell’impianto delle pompe di sollevamento acqua e non ultimo di igiene pubblica.