Padre Uriel preoccupato per la sicurezza dei suoi parrocchiani, dopo avere atteso invano l’intervento dell’amministrazione comunale, provvede direttamente nella riparazione di piazza Don Giustino a Favara.
Fino a questa mattina è stata un’avventura, specie per gli anziani, attraversare la piazza per raggiungere la Parrocchia San Giuseppe Artigiano, a causa delle mattonelle a volte divelte e in altri casi sprofondate, un vero disastro.
Il parroco avrà pensato se non ci metto le mani io non ce le metterà nessuno e così ha provveduto direttamente al rifacimento del manto stradale e anche alla pulizia delle caditoie compromesse dal fango.
Siamo a cosa? Siamo al fallimento dei servizi comunali, senza se e senza ma. Il luogo è uno dei pochi che può accogliere i giochi dei bambini e gli incontri degli anziani, oltre ad essere il passaggio obbligatorio per raggiungere, dicevamo, la parrocchia. E rappresentava un grave pericolo per tutti, con le sue buche, avvallamenti, mattonelle divelte e caditoie fuori uso, che sono la causa principale del peggioramento della piazza. Ovviamente, dopo l’intervento della parrocchia, resta ancora tanto da fare, ma il pericolo maggiore è stato eliminato.
L’iniziativa di don Uriel non è un’eccezione nel panorama dell’abbandono cittadino, dove stanchi di aspettare, i favaresi si danno verso e agiscono direttamente sulla cosa pubblica. Recentemente, un cittadino ha asfaltato un tratto di Esa Chimento, e l’elenco è lungo.
Certamente, in una realtà normale a nessuno sarebbe consentito di mettere mano su un bene pubblico, a Favara, che nulla o poco ha di normale, il volontariato ci salva e va benedetto. E mi spingo pure ad affermare che nel Palazzo, se non ne avessimo parlato del particolare argomento, nessuno si sarebbe accorto del lavoro della parrocchia.