Favara – Il 18 Dicembre scorso l’amministrazione comunale di Favara delibera di organizzare il servizio di manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica in economia con l’utilizzo del personale dipendente e con il noleggio di una piattaforma area, fin quando non si procederà al nuovo bando di gara e all’assegnazione ad una ditta del particolare servizio. Intanto, il 31 Dicembre 2018 scadeva il contratto con Iciel.
La decisione del 18 Dicembre sembrava opportuna sia dal punto di vista del risparmio sui costi a carico dei contribuenti, sia temporalmente, il contratto con Iciel, dicevamo, scadeva giorno 31, l’organizzazione del servizio con personale comunale è stata decisa il 18, dodici giorni prima. Corretto, nulla da eccepire, senonché il 27 Febbraio scorso l’amministrazione revoca la precedente delibera ed emette un atto di indirizzo politico nel quale si legge: “Organizzazione del servizio di gestione manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione del Comune di Favara tramite ditta esterna per un periodo di anni uno”.
A questo punto è giusto pensare che si amministra a tentoni come se si avanzasse nell’oscurità alla ricerca dell’interruttore della luce, un esempio questo per restare, esattamente, in argomento.
Ovviamente, è chiaro ai più che l’impianto di illuminazione pubblica di Favara non può essere gestito in emergenza, principalmente per il rischio sicurezza dei cittadini, in considerazione della vetustà delle strutture. In diverse, occasioni, recentemente si sono verificati casi di caduta di corpi illuminanti e armature stradali, che solo per fortuna non hanno provocato danni alle persone.
Dovrebbe l’amministrazione comunale a luce accesa procedere immediatamente nell’organizzazione e nell’iter burocratico per la gestione del nuovo servizio e, anche, informando tempestivamente i cittadini sulle decisioni e sulle revoche senza aspettare il lavoro di ricerca delle notizie da parte della stampa. Un palazzo comunale di vetro e bene illuminato.