In Via Italia accanto al paletto che sorregge il segnale stradale di stop cresce un albero di fico, in Via Firenze le sterpaglie formano una siepe che impedisce di salire o di scendere dal marciapiede, in Via Genova non si hanno tracce recenti del passaggio del netturbino, nei pressi dell’alberghiero, Giuseppe Milioti che gestisce una scuola materna non sa più a quale santo votarsi per ricevere il sacrosanto diritto al decoro e alla pulizia.
Gerlando Nobile che stamattina mi ha “offerto” un giro turistico tra gli immondezzai cittadini ci dice di essere dispiaciuto di parlare di Favara in questi termini, chi non lo è? “Ma – a parlare è Nobile – starsene zitti equivale a farsi complice delle ditte che non eseguono il lavoro come dovrebbero e dell’amministrazione comunale che non controlla come dovrebbe”.
Un documento fotografico non è un’opinione, ma l’esatta testimonianza di una situazione. Utilizziamo le foto per essere il più oggettivi possibile. Non siamo innamorati ad essere contro nessuno, lo siamo, viceversa, a favore di una città, la nostra, che desideriamo decorosa e accogliente.
L’amministrazione comunale ha iniziato l’iter per l’applicazione delle penali per un servizio reso non a regola d’arte. Si doveva fare prima che del fenomeno se ne occupasse la stampa perché il non idoneo servizio è diventato notizia, clamorosa notizia. L’iniziativa del Comune sebbene tardiva è la strada da percorrere.
Adesso, le ditte che riceveranno la comunicazione, da parte del Comune, hanno assegnato un determinato tempo per rispondere e giustificarsi, dopodiché scatta la vera e propria sanzione. E non è improbabile che le penali resteranno un fatto solo teorico, cosa questa che l’amministrazione comunale dovrebbe assolutamente impedire e scongiurare per finalmente arrivare, attraverso il rispetto delle regole, ad una città vivibile.