“Reputo vergognoso e contrario ad ogni regola di correttezza e lealtà politica, per non dire altro, l’inqualificabile comportamento del Presidente del Consiglio, Salvatore Di Naro, che ritengo giusto e, addirittura, doveroso far conoscere alla cittadinanza tutta”. Parole pesanti come macigni all’indirizzo di Di Naro, che sono nulla confrontate al resto delle legnate di seguito nella dichiarazione di Marili’ Chiapparo del Gruppo misto.
“In data 16 settembre – continua – è stata protocollata, come è risaputo, la mozione di sfiducia al Sindaco di cui la sottoscritta è promotrice, unitamente al Gruppo Misto e ad altri consiglieri del M5S passati all’opposizione. Da quella data, per legge, la mozione di sfiducia deve essere discussa in pubblica Assise non prima di 10 giorni dalla sua presentazione (quindi non prima del 27 settembre) e non dopo 30 giorni (quindi non oltre il 16 ottobre). Ebbene, considerata l’importanza che riveste la questione per tutta la comunità favarese, il Presidente avrebbe potuto già dal 27 settembre, con congruo anticipo, indire la conferenza dei capigruppo per fissare la data di convocazione del Consiglio comunale per la discussione della mozione, cosa che si è guardato bene dal fare! Ciò premesso, il Presidente Di Naro ha indetto la conferenza solo oggi, 9 ottobre, a distanza di ben 23 giorni dalla presentazione della mozione, giusto a scadenza del termine ultimo di convocazione del Consiglio, considerando che, per Regolamento, tra la convocazione e l’adunanza devono intercorrere almeno 5 giorni. A ciò si aggiunga che personalmente avevo avvisato il Presidente che il 16 ottobre non avrei potuto essere presente, pregandolo di non fissarla per quella data. Orbene, appellandosi ad una non meglio precisata circolare del Ministero a chiarimento sul primo giorno utile per poter convocare il Consiglio (inutile dire che ho chiesto la copia della circolare e che non mi è stata data), il Presidente ha convocato il Consiglio comunale, guarda caso, non per il 14 (perché, a suo dire, non è possibile) né per il 15 (poiché sarà assente il Sindaco), bensì proprio per il 16 ottobre”.
Fatta la cronaca dei fatti arriva alle conclusioni, vere e proprie sciabolate in mezzo agli occhi.
“Considerando come questo Suo modo di fare sia improntato a profonda slealtà, mi risulta veramente difficile non pensare che Di Naro abbia artatamente scelto questa data onde assicurarsi la mia assenza. Per tutto quanto esposto, pertanto, manifesto il mio disappunto pubblicamente affidando la mia voce alla stampa, che recentemente questo Consiglio comunale ha cercato, in malo modo, di imbavagliare”.
“Carissimo Presidente del Consiglio, sappia – conclude – che verrò anche in barella, se necessario, sebbene con grande sacrificio personale; il suo tentativo di convocare il Consiglio comunale esattamente nella data in cui le avevo sottolineato che sarei stata assente (che, ripeto ancora una volta, considero politicamente e personalmente di una scorrettezza inaudita), non darà frutto alcuno. Io, e ripeto io, tengo Fede all’impegno di esercitare le mie funzioni per il bene di Favara e dei cittadini perché ho ben chiaro che il mio è un ruolo di servizio, per quanto riguarda, invece, la Sua persona lascio che sia il popolo a giudicare”.