“Nelle posizioni organizzative di alto profilo delle aziende sanitarie ci troviamo di fronte al problema della mancata applicazione della legge su l’anticorruzione.”- Lo afferma il vice presidente della commissione sanità all’Ars l’On. Carmelo Pullara.
“Infatti sempre più spesso nell’ambito delle aziende sanitarie, l’applicazione della normativa anzidetta è quantomeno disomogenea se non addirittura disapplicata in alcune strutture, con particolare riferimento agli incarichi relativi alle posizioni organizzative, rispetto alle quali, è possibile annoverare numerosi esempi di posizioni ormai a tal punto consolidate da offrire un quadro allarmante generalizzato, come si registra, per esempio negli Uffici infermieristici dei presidi ospedalieri.
La legge 190 del 2012, spiega in modo inequivocabile e chiaro l’importanza della rotazione del personale soprattutto quelle con riguardo a quelle che risultano incarichi di responsabilità all’interno delle pubbliche amministrazione con l’intento di impedire situazioni che possano agevolare taluni dipendenti a poter disporre di un potere o di una conoscenza delle attività del proprio ufficio col fine di trarre un vantaggio. Questo soprattutto in settori particolari che possono maggiormente essere esposti alla gestione di risorse. Non a caso lo stesso Piano Nazionale Anticorruzione individua e motiva tale misura ritenendo che:<<l’alternanza tra più professionisti nell’assunzione delle decisioni e nella gestione delle procedure, riduce il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti, con il conseguente consolidarsi di situazioni di privilegio e l’aspettativa a risposte illegali improntate a collusione.>>
Al tal riguardo”- conclude l’on. Pullara – ho presentato una interrogazione parlamentare per conoscere le iniziative urgenti che potrà assumerà l’assessorato alla salute nei confronti delle direzioni aziendali che non hanno applicato la legge 190/2012 chiedendone inoltre la conseguente segnalazione all’ANAC e una maggior sensibilità e attenzione affinchè si consenta la piena ed uniforme applicazione dei principi in materia di rotazione del personale, e non solo quelle con qualifica dirigenziale, con particolare riguardo alle così dette posizioni organizzative nelle aziende sanitarie.