Oggi è il secondo giorno di astensione dal lavoro dei netturbini e la situazione già difficile di ieri, è destinata a peggiorare. Parliamo di astensione perché non è uno sciopero proclamato nei tempi e nelle modalità di legge, motivato solo dalla esasperazione e disperazione dei lavoratori che non ricevono regolarmente lo stipendio.
Il dirigente comunale, Alberto Avenia, ha già provveduto a decurtare il dovuto per i giorni non lavorati e ad applicare le penalità, salvo ulteriori danni, ovviamente da dimostrare, a carico del raggruppamento delle imprese che gestisce il servizio di igiene ambientale. Decurtazione e penalità ammonterebbero a circa 15mila euro.
Nulla parrebbe essere imputabile all’amministrazione comunale circa i ritardi dei pagamenti delle mensilità ai lavoratori. Il Comune, infatti, è obbligato a saldare la fattura entro 90 giorni dalla presentazione. L’amministrazione Alba ha pagato la fattura di agosto, mentre la successiva relativa a settembre e presentata dalle ditte al Comune nei primi di ottobre, scadrà tra la fine del mese corrente e i primi di gennaio. Le aziende che gestiscono il servizio sono tenute, nei 90 giorni, a pagare regolarmente le mensilità ai loro dipendenti.
Lavoratori che al momento rischiano grosso per, dicevamo, l’astensione arbitraria. Già ieri l’ingegnere Avenia ha inoltrato una nota alla Prefettura di Agrigento, alle SRR, ai sindacati e all’Ati Iseda sull’interruzione del servizio, questa mattina agli stessi destinatari è arrivata la seconda comunicazione.
Aziende e lavoratori, a questo punto, rischiano di essere precettati dal Prefetto, mentre non potranno sfuggire alle decurtazioni e all’applicazione delle penali.
E’ bene tenere nella giusta considerazione il significativo malessere dei lavoratori pagati in ritardo. Sono padri e madri di famiglia che hanno detto basta a un fenomeno che li umilia. Hanno detto basta pur rischiando gli effetti di una astensione dal lavoro arbitraria. Del resto, non è la prima volta che devono confrontarsi con il ritardo nel pagamento delle spettanze, confronto che si fa ancora più pesante in occasione di particolari festività, come il Natale, quando maggiori sono le esigenze delle famiglie. I lavoratori hanno il diritto di essere pagati regolarmente, non a loro può essere caricato il rischio d’impresa che appartiene al datore di lavoro.