Ieri sera si è consumata una convocazione del consiglio comunale per leggere i verbali delle sedute precedenti.
Badate bene il consiglio comunale è stato convocato in sessione straordinaria ed urgente per dibattere ed approvare principalmente alcune variazioni di bilancio che a detta della sindaca rischiano se non approvate di far perdere al Comune importanti finanziamenti, altro argomento: gli aumenti della Tari 2017 e 2018. Punti interessanti e urgenti che giustificano il carattere d’urgenza della seduta.
Mentre, l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti come dice Peppe Moscato nell’altro articolo sulla seduta di ieri, non giustifica alla Cetto “una beata…”
Cosa hanno fatto? Per tre ore hanno letto i verbali a fronte dei tentativi di bloccare il teatrino da parte di consiglieri che non volevano sfottere il popolo. Ci hanno provato, con la schiena dritta, Sergio Caramazza, Calogero Pirrera e Carmelo Sanfratello, ma senza successo. Sono arrivati, addirittura, a bocciare la richiesta di prelievo del punto riguardante la Tari, proposto da Sanfratello per perdere tempo fino alla caduta delle seduta per mancanza di numero legale.
Oggi più che mai è necessario non sparare nel mucchio e individuare con nome e cognome chi pur di tenere in piedi la sua posizione politica agisce a danno della collettività. Bisogna farlo con coraggio per l’interesse di Favara, per il nostro interesse di cittadini e non ce ne voglia alcuno. Del resto quale rispetto merita chi votato per rappresentare il popolo, lo fotte senza rossore?
Perché è stata inserita l’approvazione dei verbali precedenti in una convocazione urgente? Lo dica il presidente Di Naro ai favaresi. Perché il consigliere Scalia ha preteso la lettura integrale, quando, normalmente, si danno per letti? Anche Scalia lo spieghi ai favaresi.
Al rientro dopo un’ora hanno ritenuto presentarsi in aula: Marilì Chiapparo, Vito Maglio, Carmelo Sanfratello, Massimo Liotta, Tonino Scalia, Giuseppe Nobile, Selenia Failla, Enzo Lentini, Carmelina Cusumano, Giuseppe Bellavia, Marianna Fallea e Totò Di Naro.
Stasera alle 18 si riapre il sipario.
Ma nel gioco delle parti non ci sono solo i consiglieri e l’amministrazione, c’è anche il popolo, l’opinione pubblica che girandosi le spalle permette agli altri attori di fare ciò che gli pare, come leggere i verbali delle sedute precedenti quando Favara annega nelle sue emergenze.
I favaresi non si indignano al massimo si lamentano giusto qualche minuto e si rassegnano, rinunciando con il loro comportamento al benessere e, cosa ancora più grave, al futuro delle nuove generazioni.
E’ criminale la rassegnazione sul presupposto delle cose che sono sempre andate in un certo modo e continueranno ad andare così.
Del resto, chi non si rassegna con il complice silenzio si fa solo nemici come se li fanno i giornalisti. E poi se ci già sono loro… Meglio tacere e desistere!