Quasi tutti i giorni arrivano in redazione i “bollettini di guerra” di Girgenti acque che informano sul guasto odierno e avvertono che i turni potrebbero slittare.
La cosa, pur nella sua drammaticità, è comica se si pensa che questi bollettini di guerra arrivano dal 2007, con presidente di Girgenti acque, Giuseppe Giuffrida, continuarono con la presidenza di Carmelo Salamone e con la più recente di Marco Campione. Continuano oggi con la gestione dei commissari prefettizi.
Il problema non è, dunque, Girgenti acque che gestisce il servizio dietro le direttive dell’Ati idrico formato dai sindaci della provincia, tanto è vero che a prescindere da chi rappresenta il vertice dell’azienda la problematica è costantemente presente. Il danno è causato dalla cecità di alcuni sindaci, in particolare, dai primi cittadini dei paesi maggiormente penalizzati che non vedono e non parlano.
Non è giustificabile ancora nel 2020 un’erogazione idrica con le turnazioni. I bollettini di Girgenti acque, non ci vuole molto a capirlo, denunciano un pessimo stato delle strutture e delle reti idriche. Ma i sindaci non si allarmano, i cittadini si sfogano sui social e tutti ci rendiamo conto della situazione nella quale viviamo quando arrivano puntuali le classifiche nazionali sulla qualità della vita, con la nostra provincia ultima.
Ci siamo abituati a vivere male, alla rassegnazione, al punto tale che eleggiamo, molto spesso, i più impreparati.
Votiamo con il mal di stomaco o per aiutare l’amico in difficoltà economiche che poi provvederà a farmi avere normalissimi servizi sotto forma di grandi favori.
Ci hanno persino condizionati a chiedere i nostri diritti. Ni pari ladiu chiedere l’acqua corrente tutti i giorni. E, infatti, abbiamo già da tempo smesso di chiederla e prima di noi i sindaci.