Antonio Lombardo era una persona molto conosciuta a Favara per il suo carattere estroso, meglio, esplosivo in politica come nella vita. Conosciutissimo a Favara, riuscì a farsi conoscere a livello nazionale con la trasmissione televisiva “La vita in diretta” all’epoca diretta da Michele Cucuzza, ma su questo ci torniamo dopo.
Mpari Nto, così era conosciuto da tutti, lavorò per diversi anni in Germania e quando finalmente ritornò nella sua città diede pieno sfogo alla sua fede politica: il Comunismo. Fondò un’emittente radiofonica molto seguita, attraverso la quale avvicinò la gente alla politica. Castigava tutti e senza sconti, dai sindaci ai preti senza tralasciare i partiti politici, gli onorevoli fino ad arrivare ai consiglieri comunali. Ricoprì anche quest’ultima carica politica. Ricordo che i suoi dirompenti interventi in aula consiliare, al tempo assolutamente inconsueti, erano seguiti anche dai non favaresi.
Era un personaggio, un politico da ricordare perché riuscì ad entrare nel Palazzo e nel sistema di allora portandosi dietro i suoi concittadini, che con lui partecipavano alla cosa pubblica, con lui iniziavamo a scoprire ciò che accadeva nelle stanze della politica locale. Su molte cose i cittadini ne avevano sentore, con Mpari Nto ne ebbero la certezza.
Comunista, sul tetto della sua abitazione sventolava, sventola ancora grazie al figlio Salvatore, la bandiera rossa. Tranne qualche breve periodo, fu sempre all’opposizione nelle amministrazioni guidate dalla Democrazia cristiana e dal Partito socialista e Mpari Nto, dal canto suo, si sentiva più a suo agio tra i banchi dell’opposizione, perché, dicevamo, preferiva la gente e l’irrefrenabile passione di informarla, divertendola con le sue famose battute e mai annoiandola.
Seppure su posizioni politiche diverse, ho avuto l’onore di essere amico di Mpari Ntò che, dicevo e adesso ci arrivo, fece in modo di farsi conoscere per la sua dirompente estrosità anche a livello nazionale.
Era al termine della sua vita per un male incurabile e mi chiamò per raccontarmi come aveva organizzato la sua dipartita. Questo era Mpari Nto. Io all’epoca collaboravo con il quotidiano “La Sicilia” e a me volle raccontare il suo “ultimo progetto popolare”.
Non credevo alle mie orecchie e ai miei occhi quando lo ascoltai e vidi la bara già scelta, acquistata e tenuta in casa, alla lapide già pronta con i simboli del Partito comunista e a tutto il resto curato con la massima attenzione per il suo funerale. Scrissi l’articolo che occupò la pagina regionale. Di li a poco, la redazione della “Vita in diretta” mi raggiunse per, a loro volta, far conoscere al pubblico nazionale la singolare quanto strana storia di Mpari Nto, che ricordo felice per il successo nazionale della sua “pensata”, così la chiamò. Dopo poche settimane si spense.
Ciao Mpari Nto, in molti ti ricordiamo per le tue coraggiose denunce e in questo periodo molto più spesso per la grande confusione politica che lo sta caratterizzando.