La delibera sulla intitolazione di alcune vie di Favara ha suscitato una significativa alzata di scudi alla quale si aggiunge l’Aido.
Salvatore Urso, vicepresidente regionale dell’associazione donatori organi sostiene che “è uno sbaglio, facilmente rimediabile, non ricordare chi generosamente dona la vita. Una sola via intitolata all’Aido è un atto di civiltà e se la delibera ha escluso l’associazione è facile porre rimedio revocando l’atto per riformularlo secondo le richieste che arrivano dalla cittadinanza”.
Urso sarà ascoltato dall’amministrazione comunale? Non abbiamo la risposta alla nostra domanda, sappiamo che il rappresentante dell’associazione è un cittadino modello, una persona che ha ricevuto un dono e da quel giorno ha iniziato la sua opera di diffusione della donazione di organi. Uno come i tanti favaresi virtuosi in totale disaccordo con i quali farebbe bene l’amministrazione comunale a confrontarsi.