Due campate posate nel giro di una settimana, quando i lavori erano fermi da tempo perché si aspettava una particolare gru per effettuare i lavori.
Un fatto questo che la dice lunga sulla considerazione che gli enti, le aziende e, in qualche occasione anche le istituzioni, hanno sui cittadini, sulle loro aspettative, sui loro diritti. Ovviamente, il ponte Petrusa, restando nel solo campo della viabilità, è uno rispetto ad un interminabile elenco di opere progettate, finanziate e persino iniziate e finite in bagnomaria. La logica è “tanto la gente non parla”.
Recentemente, il popolo, mi piace utilizzare questa parola rispetto a gente perché una cosa è dire di fottere lo zio e un’altra è dire di fottere il fratello di mia madre, il popolo, dicevo si è dato un’organizzazione grazie, soprattutto, al Cartello sociale.
Ne parlo con Alfonso Buscemi, segretario provinciale della Cgil che con Cisl e Uil e la Chiesa formano il Cartello sociale.
Un popolo silenzioso, per Buscemi, nel gioco delle parti non fa mai il proprio interesse. Del resto, essendo il destinatario della pubblica attività, il non protestare, il non manifestare il malessere equivale essenzialmente ad un tutto va bene, salvo a scoprire di tanto in tanto di essere gli ultimi in tutte le classifiche nazionali sulla qualità di vita.
Bisogno gridare per essere bene ascoltati e la recente marcia di protesta con la partecipazione massiccia del popolo, del Cartello sociale e dei sindaci si è dimostrato un ottimo metodo da non mettere in cantina con il completamento del ponte Petrusa. Metodo da ripetere, per fare un solo esempio, sulla negata fornitura idrica h24 all’utenza agrigentina, obbligando il popolo ad acquistare l’acqua imbottigliata, poiché il recipiente di accumulo del cittadino rende l’acqua non potabile, come potrebbe essere l’acqua bevuta in un bicchiere non lavato da mesi.
Si vuole il ponte, l’acqua potabile, una buona sanità senza infilarsi nel labirinto delle giustificazioni e degli interminabili iter burocratici, ché non sono affari dell’agrigentino al quale interessa ricevere diritti come avviene in qualsiasi territorio d’Italia e d’Europa.