La fretta, associata a superficialità aggiungiamo noi, è stata cattiva consigliera e non ha consentito di vagliare bene le rischiste e valutare con oculatezza i nomi da proporre per l’intitolazione delle vie dei ritrovati territori della cosiddetta “Favara Ovest”. Sicuramente non c’è stata la volontà di escludere uomini e donne, partigiani ed antifascisti, che hanno ricoperto un importante ruolo e contribuito a far nascere un’Italia libera e democratica.
Lo ha ribadito a chiare lettere il presidente Giuseppe Sorce, unitamente agli altri componenti della Commissione: Giusy Sciara, Danila Baio e Sergio Caramazza (assenti Scalia, Giudice e Fallea) durante l’incontro con Associazioni e cittadini che si è tenuto questa mattina nella sala consiliare del Municipio favarese, presenti anche la sindaca Anna Alba, l’assessore Nicola Miceli ed il responsabile dell’Ufficio toponomastica Giuseppe Cusumano.
Questo il lato positivo dell’incontro che vogliamo cogliere. Riunione dove, comunque, i rappresentati delle Associazioni e dei Comitati cittadini hanno esternato tutto il loro disappunto, chiedendo ufficialmente il ritiro in toto della delibera di Giunta incriminata, avanzando anche dubbi sul rispetto delle norme in materia di toponomastica. Concetti ribaditi da Sasà Manganella dell’ISR “Calogero Marrone” che ha reiterato la richieste di una degna intitolazione al figlio di Favara dichiarato “Giusto tra le Nazioni; Carmelo Castronovo presidente dell’ANPI, Associazione che aveva proposto l’elenco di partigiani, antifascisti e confinati politici ai quali intitolare le strade, il quale ha anche stigmatizzato le inopportune battute della sindaca che aveva accostato intitolazione di strade con riparazione delle stesse, criticando anche alcune scelte di nomi definite inopportune, addossando la responsabilità in toto sulla sindaca; Salvatore Urso dell’AIDO che ha evidenziato la scarsa sensibilità nel non aver tenuto conto dell’intitolazione ai tanti cittadini favaresi donatori di organi; Lillo Fanara del Comitato cittadino sui confini il quale ha lamentato il mancato coinvolgimento del Comitato sulla scelta dei nomi, nel condividere la necessità di avere strade intitolate ai migliori figli di Favara, a evidenziato che nell’eventuale rideterminazione della toponomastica si faccia in modo di non danneggiare i cittadini residenti. Senza trascurare il contributo del dottore Filippo Sciara, oggi assente per lavoro, che sulla nostra pagina ha sottolineato le ragioni per rivedere la scelta toponomastica.
La sindaca Anna Alba ha spiegato l’evolversi della situazioni, le sollecitazioni da parte della Prefettura, la corsa contro il tempo dettata dalla necessità di fare in fretta per consetire il voto per il Referendum del 29 marzo a Favara. Tutte questioni che hanno, forse, indotto a commettere qualche errore che, comunque, si può rimediare rivedendo, dopo il Referendum, tutta la questione.
Anche noi come Siciliaonpress, che per primi abbiamo evidenziato la questione, e lo scrivente in particolare presente all’incontro anche quale figlio di partigiano, abbiamo rimarcato come tutta la questione sia stata trattata con superficialità e leggerezza, non dando il giusto peso ed importanza alla valenza civica e sociale che l’intitolazione di una strada assume. La Commissione prima e la sindaca dopo, che ha ufficializzato l’elenco dei nomi con l’atto deliberativo, hanno fatto delle scelte preferendo un nome piuttosto che un altro, a prescindere dall’urgenza, che c’era sia nello scegliere Tizio piuttosto che Caio o Sempronio. Speriamo che i buoni propositi di Sindaca e Commissione, unita alla richiesta di stemperare gli animi e l’impegno di rivedere tutta la questione toponomastica, si possano concretizzare e si affrontino in maniera sinergica, e che il tutto sia definita al più presto e comunque, come detto dalla stessa Anna Alba, subito dopo lo svolgimento del referendum confermativo del 29 marzo.
Siciliaonpress, Associazioni e Comitati cittadini continueranno a tenere viva l’attenzione, monitorando l’evolversi della vicenda per evitare che cada nell’obblio.