La seconda giornata della XII edizione della Festa della Legalità oggi pomeriggio ha avuto per protagonista il Centro Culturale “Renato Guttuso” ed i suoi ospiti.
A coordinare l’incontro, sempre sulla piattaforma streaming, il giornalista di lungo corso Giuseppe Moscato. “Abbiamo fatto si necessità virtù – ha esordito – se l’emergenza Covid ci tiene lontani dalle piazze, abbiamo creato una piazza virtuale grazie alla quale quest’importante appuntamento, ideato da Gaetano Scorsone, da Favara si irradia in tutto il mondo, grazie anche alla collaborazione preziosa assistenza tecnica di Angelo Airo Farulla“.
Anche questo secondo step del nutrito programma ha preso le mosse da una “pillola di legalità” : una mirabile performance dell’attore Nunzio Bonadonna che si è esibito in un monologo sul femminicidio. L’autrice, Lella Costa, si è ispirata, per scrivere l’intensa piece, alle parole dell’Orlando Furioso.
Quindi il confronto sulla legalità voluto dal Centro Culturale “R. Guttuso” di Favara, detentore dello stendardo della legalità, la cui azione sociale è iniziata da oltre un trentennio. La presidente Lina Urso Gucciardino ha affermato che la legalità è il cavallo di battaglia del Centro e che educare alla legalità significa porre le basi per una società sana. Ha, inoltre, aggiunto che legalità coincide con normalità e con quotidianità in quando la legalità nasce con i comportamenti quotidiani.
Il moderatore ha, dunque letto la definizione che di legalità da’ l’enciclopedia Treccani passando la parola al magistrato Laura Vaccaro e chiedendo conferma delll’assunto secondo cui la legalità non è presidio soltanto dei palazzi di giustizia. Laura Vaccaro ha enfatizzato il concetto secondo il quale la legalità debba essere un’abitudine di vita, essa potrà radicarsi quando capiremo a fondo, ed in questo la pandemia ci sta aiutando, che il “mio bene passa attraverso il bene dell’altro”. Ha ricordato, altresi’, l’uccisione di Lorena ed i risvolti oltremodo negativi della pandemia: i soggetti meno tutelati, sono esposti ad un gravissimo rischio. Per gli operatori del diritto, ha proseguito, la legalità diventa una sfida, quella di poter offrire tutela e protagonismo ai soggetti più fragili. Ha, inoltre, affermato di non essere d’accordo con chi afferma: “voglio la vita di prima” , perché ciò che lei vuole è una vita, un mondo migliore rispetto a quello ante pandemia. Ha concluso il suo intervento sostenendo con candida convinzione che per averlo occorre che la donna non sia esclusa dalla progettualità, bisogna coinvolgere massicciamente le donne nei processi decisionali.
È seguito il contributo di Wilma Greco che, in atto, lavora all’interno del carcere Petrusa. Per snocciolare il rapporto legalità /carcere ha ricordato l’art. 3 della Costituzione che fa obbligo alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla partecipazione costruttiva di “ciascuno”, e quindi anche del detenuto, all’organizzazione del Paese. Ha, poi, parlato di resilienza del detenuto, da intendere non come resistenza, bensì come capacità di progettare la propria vita dopo una rivisitazione critica della stessa. Ha, infine, parlato di un progetto del Pagliarelli di Palermo a cui è particolarmente affezionata, dal titolo “Pane spezzato da braccia spezzate”. Le detenute producono le ostie e le forniscono, come volontariato, a quasi tutte le diocesi di Palermo.
È stata, indi, la volta di Angelisa Castronovo favarese che, trasferitasi a Roma, esercita la professione forense. Specializzata in diritto d’autore, si occupa spesso del reato di contraffazione di marchi, brevetti, design. Ha posto l’accento sul fatto che, spessissimo, manca la consapevolezza che la propria condotta integri un reato.
Il viveprefetto a riposo, Carmelina Guarneri, è riuscita a collegarsi ed il Moderatore oltre alla consueta domanda sulla legalità le ha chiesto, incuriosito, di illustrare come aveva scoperto la passione per la pittura divenendo, per l’appunto, una pittrice. La Guarneri ha raccontato che ha cercato nei colori una valvola di sfogo al dolore per la perdita della madre, ma l’arte, ha aggiunto, comunica con tutti, con l’arte “si sveglia la coscienza”. Per quanto riguarda il suo contributo alla legalità nel quotidiano ha affermato che oltre alla scuola, anche la famiglia deve seminare legalità e lei ogni giorno opera in questo senso con i propri nipoti.
Poi Giuseppe Moscato ha chiesto a ciascuna ospite una citazione, una frase, un proverbio… , come fa di consuetudine in Target, il programma che conduce con successo da svariati anni su TVA.
Lina Urso Gucciardino si è rivolta, come sempre, ai giovani sottolineando la sua fiducia nella loro forza di cambiare le cose esortandoli a non gettare mai la spugna. Wilma Greco ha voluto generalizzare una frase valevole per il carcere :”non serve buttare la chiave, ma cercare la chiave giusta” per fare girare le vite ciascuno. Per Angelisa Castronovo :bisogna partire da noi, dal quotidiano.
Anche per Carmelina Guarneri: nell’ambito del quotidiano c’è il rispetto delle regole della convivenza. Laura Vaccaro ha letto un bellissimo passo di Tolstoj sulla primavera che, nonostante tutto, arriva sempre ed ha affermato: “mi auguro che la primavera sia primavera e la legalità è un modo per fare rifiorire le nostre vite, la primavera nelle nostre strade, nelle nostre famiglie, nella nostra società, nei nostri cuori…
In chiusura Giuseppe Moscato ha sollecitato l’ingresso nella” piazza” di Gaetano Scorsone che, schernendosi dai complimenti con la modestia che lo contraddistingue, si è definito un semplice strumento al servizio della crescita della comunità. Tutti e ciascuno dobbiamo contribuire, ha affermato, affinché la primavera possa essere più facilmente raggiunta per attingere colori e profumi da regalare alla Nostra Favara.
Ha chiuso questo secondo interessante step, un’altra “pillola di legalità” per la quale Bonadonna (cognome che è tutto un programma!) ha tratto ispirazione da una performance di Paola Cortellesi sul significato equivoco che assumono certe parole quando vengono declinate al femminile così come evidenziato dal prof. Stefano Bartezzaghi. Bonadonna ha dedicato la sua emozionante interpretazione alla nostra Lorena.
Questo un abstract:“Se le parole fossero la traduzione di un pensiero, allora sarebbe proprio grave, sarebbe un incubo…donna “Te la sei cercata”… ma per fortuna sono soltanto… parole, è un sollievo saperlo e tutto questo non è mai successo… Non è mai successo… Vero?
Il prossimo appuntamento domani alle 16:00 con l’incontro by Centro culturale Liberarci di Favara sul tema: La violenza sulla Donna e il Body Shaming e la trasmissione del video realizzato da 25 ex studenti del liceo M. L. King con la rivisitazione del brano “Domani”.