Non ricevono lo stipendio da due mesi e hanno revocato lo sciopero proclamato per lunedì scorso convinti dalle promesse dell’Amministrazione comunale, che dal canto suo, ha cercato in tutti i modi di reperire la somma per pagare almeno una mensilità.
Al di là della polemica in atto tra il Comune di Favara che afferma di essere in regola con i pagamenti delle fatture e del Raggruppamento delle imprese che getisce il servizio che dice l’esatto opposto, c’è la grave inosservanza al diritto degli operatori ecologici a ricevere lo stipendio.
E il futuro non è assolutamente roseo. Il Comune paga le ditte attraverso l’incasso della Tari e queste ultime utilizzano le risorse finanziarie per le buste paga dei dipendenti. Recentemente, l’amministrazione comunale a fronte di un’attesa della bollettazione Tari di 1,1milioni di euro ha incassato circa 25mila euro. Non ci vuole tanto a capire che se non si interviene prima di subito sulla capacità di incassare la Tari e di farla pagare a tutti, il sistema è destinato inesorabilmente al collasso.
Non solo, i favaresi, quelli virtuosi, si indebiteranno sempre di più fino ad un prossimo e probabile dissesto finanziario dell’Ente comune.