La storia paradossale e scandalosa descrive una città condannata al sudiume con un servizio di igiene a dire poco scadente, a subire l’opera di alcuni incivili che alimentano all’interno del centro urbano e nelle periferie decine e decine di discariche abusive. In questo quadro già sconcertante si aggiungono l’elevato costo del servizio e il mancato pagamento degli stipendi ai netturbini. Un colossale fallimento che dura da anni.
Al momento è in atto uno sciopero di due giorni indetto dai sindacati degli operatori ecologici. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro con l’amministrazione comunale, i datori di lavoro con la supervisione del Prefetto di Agrigento.
Konsumer Sicilia rappresentata dall’avvocato Giuseppe Di Miceli chiede sempre al Prefetto di Agrigento un intervento urgente.
Di Miceli è stato invitato “in data odierna – scrive Konsumer al rappresentante del Governo – dagli operatori del servizio di raccolta dei rifiuti presso il Comune di Favara, ad un confronto presso lo spiazzale antistante lo stadio, i quali hanno spiegato le motivazioni dello sciopero in atto previsto sia per il giorno corrente, sia per domani. Le motivazioni di tale protesta, a loro dire, sono da ravvisarsi nel mancato pagamento degli stipendi da parte dell’Azienda da cui dipendono, in quanto quest’ultima ha già anticipato le 2 mensilità contrattualmente previste mentre, ad oggi, il Comune di Favara non ha ancora provveduto a saldare quanto dovuto contrattualmente”.
“L’odierna azione di protesta – continua l’avvocato – si ripete a distanza di 20 giorni dall’ultimo sciopero e sembrerebbe essere sempre per lo stesso motivo, aggravata dal fatto che il Comune ad oggi, non abbia dato una data certa su quando dovrebbe assolvere al proprio obbligo contrattuale, considerati i propri problemi finanziari”.
“Per tale motivo gli Operatori hanno manifestato la volontà, non ricevendo lo stipendio dovuto da mese di Aprile, a continuare ad oltranza la protesta in atto”.
Questo è ciò che accade ai lavoratori umiliati dalla totale inosservanza del diritto alla retribuzione.
Per altri versi lo stesso destino ha l’utenza che strapaga un servizio certamente scadente.
“La situazione – dice l’avvocato Di Miceli – ora rappresentata costringe i Cittadini, più civili, a trattenere presso i balconi delle proprie abitazioni i rifiuti prodotti pur pagando le imposte dovute nonostante il periodo di grande crisi che stiamo attraversando, non avendo il Comune provveduto a nessuna dilazione ufficiale dell’imposizione locale. Mentre gli incivili abbandonano i propri rifiuti, che comunque non verranno raccolti, nei punti oscuri del paese incuranti del danno all’ambiente che creano. Pertanto ci poniamo una domanda: I Cittadini Virtuosi di Favara (AG), per fortuna in maggioranza, fin quando potranno sopportare e comprendere la situazione ora descritta?”
Konsumer si rivolge, a questo punto, al Prefetto “Nella ragionevole convinzione che tale situazione rappresenta una vera e propria polveriera sociale, fonte di probabili futuri disordini e danno all’ambiente, con la presente le chiediamo, se in questo fine settimana i Soggetti coinvolti non trovino le soluzioni dovute, di intervenire affinché il Comune di Favara e l’ATI approntino la corretta soluzione che eviti questa costante, seppur legittima, interruzione del servizio di raccolta da parte degli operatori con grande pregiudizio dei Cittadini Favaresi dell’Ordine Pubblico”.
“Restiamo – conclude – a Sua disposizione se Ella riterrà opportuno incontrarci, per maggiori chiarimenti e/o informazioni, sulla questione posta, anche alla presenza dei protagonisti di questa triste vicenda”.