Pullara dopo la sua sostituzione, di oggi pomeriggio, da capogruppo Popolari autonomisti Idea Sicilia all’Ars, resta nel centrodestra, “più centro che destra”.
Aveva un conto sospeso da pagare dopo le sue scelte nelle recenti amministrative e per le sue critiche sulle soluzioni regionali alla pandemia?
La risposta, molto pesante nel contenuto, ce la offre lo stesso ormai ex capogruppo.
“La mia sostituzione – spiega il deputato – da Presidente del Gruppo Parlamentare “Popolari Autonomisti – Idea Sicilia” ha evidentemente origine dalle ultime elezioni amministrative, lette con il mio posizionamento come lesa maestà. Situazione di frizione con gli altri parlamentari del gruppo acuitasi per le mie critiche alla gestione da parte del governo regionale della seconda ondata di pandemia che colpevolmente si vuole sottacere silenziando le voci critiche”.
Pullara dipinge il quadro politico del chi non è con me è contro di me.
Una logica che farebbe a pugni con il suo modo di vedere la politica. “Sono uomo libero e rispondo a chi mi ha eletto e non a chi distribuisce poltrone”. Parole pesanti come macigni.
“Non mi risulta – continua – che ci sia qualcuno che possa dare patenti di appartenenza. Prendo atto serenamente della decisione dei colleghi parlamentari. Per me fare politica – conclude Pullara-non significa appiattirsi o silenziarsi rispetto a criticità evidenti agli occhi di tutti, in particolar modo nell’ambito della salute pubblica la cui gestione fallimentare e il pericolo per gli operatori sanitari e di cittadini è palese. Se questo è il prezzo da pagare, nessun problema. Conto saldato!”