Antonio Moscato, presidente Circolo territoriale Favara
“Un anno politico pieno di piccoli traguardi che ritengo siano segnali positivi per la politica locale. Certo la pandemia, tuttora in corso, ha rallentato in maniera importante il lavoro e il cronoprogramma che io e la squadra di Fratelli d’Italia ci eravamo prefissati.
Nell’ultimo decennio, la disaffezione alla politica ha portato a livello locale, soprattutto , ad avere strutture di partito, quelle poche rimaste, con una miriade di Generali sprovvisti di esercito. La politica è una cosa seria e per farla bisogna partire da un ideale e da un progetto e poi forti di queste due grandi colonne bisogna fare proselitismo per trovare i fratelli con la quale portare avanti le battaglie. Il primo obiettivo che, in parte, ho raggiunto è quello di fare avvicinare a Fratelli d’Italia giovani e meno giovani che ancora hanno un barlume di speranza. Mariagrazia (il mio vice-presidente), Miriana, Enzo, Antonella, Matteo, Alfredo, Antonio, Stefano , Fabrizio ,Angelo, Selene, Nicola e molti altri ragazzi ancora. Insieme a loro rappresentiamo un piccolo esercito, motivato che ha voglia di sovvertire le sorti della nostra città.
Inoltre un altro piccolo traguardo è l’attenzione che ci è stata data da professionisti impegnati nel sociale. Infatti, durante il periodo di marzo, quando l’Italia era chiusa a casa, ci siamo interessati, anche se ancora non eravamo presenti in consiglio comunale, di alcune modifiche riguardo il regolamento TARI. Per fare le nostre proposte ci siamo confrontati con due importantissime associazioni che rispondono al nome di Confcommercio e Konsumer. Purtroppo le nostre istanze sono state respinte perché le norme nazionali sono abbastanza contorte. Pur volendo aiutare i cittadini favaresi e i contribuenti a risparmiare non ci è stato permesso farlo.
L’interlocuzione con le due associazioni continua nel mero interesse dei nostri concittadini, commercianti e imprenditori.
Fa parte del nostro progetto politico l’assumersi la responsabilità di far riavvicinare i favaresi alla politica, sono messaggi che hanno bisogno la massima condivisione, partecipazione e devono essere amplificati il più possibile. Adriano Barba ha le giuste competenze, la giusta esperienza e passione per farsi portavoce della linea politica del circolo territoriale che mi onoro di presiedere.
Si sta partendo da un concetto semplice, citato all’inizio, bisogna tenere a mente che ci sono due colonne portanti: un ideale e un progetto. L’ideale è quello di un pensiero di centrodestra: un concetto di economia liberale/liberista, un pensiero conservatore che ci faccia riappropriare del bisogno di salvaguardare le nostre tradizioni e radici. Da ciò scaturisce il progetto: bisogna sburocratizzare la macchina amministrativa, bisogna ridurre la spesa corrente, bisogna mettere al centro dell’attenzione i punti di forza del nostro territorio: agricoltura e turismo; su di esse bisogna puntare per dare slancio all’economia locale. In qualche maniera deve essere coinvolto e tutelato il piccolo produttore/imprenditore agricolo.
Innanzitutto bisogna coinvolgere nell’azione politica tutti coloro che ancora hanno il coraggio, o sana pazzia come la definisco io, di non abbandonare la propria terra; bisogna coinvolgere coloro che guadagnano (economicamente) se guadagna Favara: imprenditori, commercianti, albergatori, istruttori di fitness, liberi professionisti e anche tutti quelli che oggi ambiscono a diventare tali in futuro. Bisogna dare fiducia alle iniziative private in modo, però, da non intaccare il comune interesse. Deve crescere il privato e dare linfa al pubblico; del resto il pubblico non può essere motivo di ostruzione all’iniziativa privata. Faccio mio il concetto espresso, durante un corso di formazione, dal prof Basini. Il mercato, la libera iniziativa, se non inquinate da quello a cui assistiamo oggi, anche nelle piccole realtà, la sinergia tra capitalismo e “comunismo” possono anche dare una buona giustizia sociale.
In secondo luogo bisogna pensare che per risolvere i problemi di Favara, essa deve essere vista anche in un contesto provinciale. Non si può preterndere di farla risorgere se la si pensa isolata.
Bisogna pensare che tutte le città e i paesi della provincia di Agrigento hanno delle peculiarità che sono uniche al mondo. Se si riuscisse a progettare una rete di collaborazione (ovviamente parlo di un progetto che ha bisogno di tempo e delle migliori energie) ogni realtà potrebbe risorgere. Favara è una di queste realtà e con le elezioni che coinvolgeranno anche altri enti vicini (Canicattì e Portoempedocle ad esempio) e un centrodestra unito si potrebbe iniziare a cucire questa rete grazie anche al fatto che oggi il governo regionale ci è propizio.
Si sta lavorando per andare tutti assieme. È davvero importante che i partiti che oggi siedono in giunta regionale siano uniti anche a Favara (e mi auguro anche altrove). Anche con l’importante ausilio di qualche progetto civico. Sarebbe pura pazzia per tutte le ragioni che ho già detto non aderire ad un progetto uni-tario. Nei prossimi anni anche nella nostra cittadina devono arrivare i soldi del Recovery plan ed è impensabile che essi possano essere sperperati senza dare la possibilità di riscatto a un territorio come Favara. Personalismi, mancanza di coraggio, veti incrociati, non possono precludere il lavoro che può avere la forza e la sinergia di una coalizione che, partendo da Roma, è il contenitore naturale di un elettorato che è stanco di una politica che non da risposte.
Vado alla conclusione ringraziando innanzitutto i ragazzi del circolo perché con loro ho intrapreso questa avventura che spero vada avanti per lungo tempo. In particolare la mia vicepresidente Mariagrazia Alongi che è un ingranaggio fondamentale di questo meccanismo. Voglio ringraziare anche coloro che stanno mettendo a disposizione il loro tempo, la loro competenza, la loro energia per sposare il progetto di Fratelli d’Italia. Infine, ma non per ordine di importanza, voglio ringraziare il segretario provinciale Fabio La Felice che è sempre a disposizione e mette al nostro servizio la sua competenza e il delegato nazionale Lillo Pisano.