Stasera prima di congedare i fedeli che hanno partecipato alla Santa Messa nella chiesa San Calogero, don Michele Termine ha invitato i parrocchiani a riflettere sul decoro cittadino rovinato dalla pessima abitudine, di alcuni incivili, di abbandonare i rifiuti per strada.
“Se uno ama Favara, ama la sua casa – le parole di don Michele – e la sua casa ognuno di noi la tiene pulita. Facciamo in modo di avere la nostra città bella e pulita per essere apprezzata dai nostri ospiti e per noi stessi per viverci meglio”.
Don Michele, che abbiamo incontrato qualche giorno fa, ci aveva anticipato la sua intenzione di accendere il faro dell’attenzione sul degrado cittadino arrivato al massimo storico. Il gravissimo problema è sorto immediatamente dopo l’introduzione del servizio porta a porta, che ha eliminato i cassettoni stradali sostituendoli con il conferimento differenziato secondo calendario davanti all’ingresso delle abitazioni. Il nuovo servizio doveva prevedere in contemporanea un maggiore controllo del territorio e una significativa lotta all’evasione fiscale, considerato che a pagare il servizio è circa il 40 per cento dei potenziali contribuenti. Chi paga non si sogna nemmeno di mettere in auto i rifiuti e come un ladro abbandonarli per strada, quando può comodamente depositarli davanti l’uscio di casa.
Ingiustificabile è la stessa preoccupazione dell’evasore di essere scoperto rispettando il porta a porta, perché i controlli sono inesistenti. Non c’è dunque nessun motivo per sfregiare la città e compromettere l’ambiente.
Il rispetto per la città e l’ambiente è stato richiamato da don Michele Termine, parroco della chiesa di San Calogero, che tornerà sulla particolare problematica in altre occasioni per diffondere il concetto del rispetto del Prossimo e del Creato.