Il dott. Marcello Viola (originario di Cammarata – AG), con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impdiduglia, ha impugnato innanzi al TAR Lazio i provvedimenti con i quali il dott. Prestipino Giarritta è stato nominato Procuratore della Repubblica di Roma.
Con il ricorso, gli avv.ti Rubino e Impiduglia hanno sostenuto come il CSM avesse illegittimamente revocato l’originaria proposta di conferimento al dott. Viola dell’incarico di Procuratore di Roma , a seguito di un procedimento penale (della Procura della Repubblica di Perugia) relativa alle condotte del magistrato Luca Palamara e di taluni componenti del CSM.
Con il ricorso, è stato, in particolare, sostenuto come la revoca della precedente proposta di conferimento dell’incarico fosse stata adottata pur essendo stato acclarato dallo stesso CSM il “mancato coinvolgimento” del dott. Viola rispetto al suddetto procedimento penale.
Con il ricorso è stato, altresì, rilevato come il giudizio di prevalenza espresso nei confronti del dott. Prestipino Giarrita (motivato sostanzialmente sul maggiore radicamento territoriale di quest’ultimo) fosse viziato sotto svariati profili, avendo, tra l’altro, il CSM omesso di valutare i numerosi titoli e le importanti esperienze vantate dal dott. Viola e non avendo tenuto conto che il dott. Prestipino può vantare solo funzioni semidirettive (quale Procuratore Aggiunto presso le Procure di Reggio Calabria e di Roma) a fronte delle funzioni direttive svolte dal dott. Viola (che è stato Procuratore della Repubblica a Trapani ed è attualmente Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze).
Il dott. Prestipino Giarritta, difeso dal Prof. Avv. Massimo Luciano, dall’Avv. Piermassimo Chirulli e dall’Avv. Patrizio Ivo D’Andrea, si è costituito in giudizio chiedendo il rigetto del ricorso.
Il TAR Lazio Roma Presidente dott. Savo Amodio Antonino, Relatore dott. Ivo Correale Relatore ha accolto il ricorso del dott. Viola.
In particolare, il TAR Lazio ha rilevato come dalla documentazione relativa all’indagine di Perugia fosse emersa la qualità di parte offesa del dott. Viola rispetto alle “macchinazioni o aspirazioni di altri”.
Il TAR ha, altresì, rilevato come la decisione del CSM – di non formulare alcuna proposta volta al conferimento al dott. Viola dell’incarico di Procuratore di Roma – sia immotivata “in assenza di elementi oggettivamente riscontrabili a suo carico e si ponga in contrasto con la precedente proposta formulata prima dell’avvio dell’indagine di Perugia.
Per effetto della sentenza del TAR lazio il CSM dovrà nuovamente procedere alla nomina del Procuratore della Repubblica di Roma, confromandosi ai principi di diritto affermati dal Giudice Amministrativo.