Puntualmente ogni due mesi si presenta lo spettro dello sciopero dei netturbini. Sono trascorsi circa sessanta giorni dall’ultima astensione ad oltranza degli operatori ecologici e domani e dopodomani nelle ultime due ore faranno sit-in per difendere il diritto alla retribuzione. E’ chiaro che, sono in molti a scommetterci, i sit-in saranno la causa della mancata raccolta in buona parte della città.
Stiamo riprecipitando nella scandalosa situazione di una Favara ricoperta dall’immondizia, intanto i consiglieri comunali non dicono nulla, così come nulla ha da dire l’amministrazione ed assordante è il silenzio dei partiti politici. Si vive nel Medioevo.
L’amministrazione comunale cerca i soldi per pagare le fatture all’Ati Iseda perché il cassetto della Tari (Tassa rifiuti) è praticamente vuoto, quando meno del 40 per cento dei contribuenti paga e non si mettono in campo tutte le azioni per fare pagare il servizio, che dal canto suo è scadente, inaccettabile e dai costi elevati.
Adesso, dicevamo, l’assessore comunale al Bilancio è in cerca di soldi e bussa alla porta della Regione che a sua volta ritarda a inviare i trasferimenti finanziari ai Comuni. Siamo nel pieno dell’opera dei pupi. Due mesi fa i soldi si trovarono dopo oltre 3 settimane di astensione dal lavoro dei netturbini, nell’attuale occasione si troveranno? Ci facciamo la domanda, non conosciamo la risposta ma riusciamo ad immaginare lo sconforto dei cittadini favaresi.