I lavoratori, ormai da troppo tempo, vivono l’umiliazione di ricevere lo stipendio mediamente con tre mesi di ritardo eppure, almeno sulla carta, i soldi non dovrebbero mancare mai.
Vediamo la cause della mancanza di copertura finanziaria al pagamento del servizio alle ditte e a cascata ai lavoratori.
Per l’anno 2020 l’amministrazione comunale ha incassato di Tari 1.900.000 circa a fronte di un’attesa di 7,1milioni di euro. Praticamente ha incassato il 28 per cento di quanto avrebbe dovuto. Il 72 per cento dei contribuenti non ha pagato e stiamo parlando di contribuenti conosciuti all’ufficio tributi, viceversa non potremmo calcolare alcuna percentuale. Il 28 per cento di cosa? Il “cosa” è conosciuto.
Oltre al 2020 il Comune ha incassato gli arretrati per il 2016 pari a euro 188.569; per 2017 euro 135.857; per il 2018 euro 258.381 e per il 2019 euro 526.423.
Tutto l’ammontare delle entrate è stato speso già per pagare almeno in parte il servizio di igiene ambientale. Al momento le casse piangono miseria.
E se il 72 per cento della platea dei contribuenti non paga, non è da meno la Regione Siciliana che non ha dato al Comune di Favara il saldo del 2020 del Fondo ordinario pari a euro 433.000 circa e del Fondo straordinario per 283.000 euro ed è già in ritardo sulla prima trimestralità del 2021.
L’amministrazione comunale mette in primo piano il pagamento del servizio e a ruota quello degli stipendi ai netturbini.
“Mi rendo perfettamente conto – ci dice la sindaca Anna Alba – del disagio delle famiglie dei lavoratori. Ed è, in assoluto, il primo problema da risolvere”.
L’impegno si traduce “in continui solleciti – a parlare è l’assessore comunale al Bilancio, Maria Laura Maggiore – alla Regione per dare corso ai trasferimenti regionali che, comunque, non possono superare come tempi il prossimo 15 aprile.”
“Tutte le risorse finanziarie – conclude Anna Alba – sono destinate a coprire gli stipendi degli operatori ecologici. Stiamo attivando altre azioni che, al momento, non desidero anticipare.”