Risolti tutti i problemi finanziari del Comune di Favara: è stato trovato un tesoro di circa 30milioni di euro.
Sono emersi 4 anni di regolare pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, e l’altrettanto regolare pagamento della tassa sull’occupazione del suolo pubblico. A quanto pare, una clamorosa svista ha oscurato per anni il flusso finanziario di cittadini virtuosi, quasi del 90 per cento della platea contribuenti. A Favara quasi tutti hanno pagato le tasse e non solo il 28 per cento, così come si è sostenuto fino a ieri.
Sui 7,2 milioni di euro di costo del servizio di igiene ambientale, i cittadini hanno coperto quasi interamente la somma. Quasi 5 milioni all’anno non conteggiati e oscurati che hanno preso consistenza in una montagna di soldi di circa 20milioni di euro, l’altro fiume di soldi arriva dalla tassa sull’occupazione del suolo pubblico.
C’è chi afferma di avere visto la sindaca e gli assessori ballare e saltare da un tavolo all’altro dalla gioia, sempre per sentito dire, qualcuno non ha retto alla bella notizia e ha avuto mancamenti. Giustamente una gioia incontenibile: si esce dal dissesto finanziario dell’Ente, mai più ritardi nei pagamenti degli stipendi ai netturbini, ai quali, anzi, potranno concedersi anticipazioni e, ancora, soldi per il decoro urbano e per il miglioramento dei vari servizi.
Favara esce dal tunnel del disastro amministrativo e migliora la qualità di vita dei cittadini.
Ora pensate questo potrebbe accadere semplicemente pagando tutti le tasse, rispettando i doveri per accedere pienamente ai diritti e questa non sarebbe, purtroppo, una notizia da Primo Aprile come, amaramente, lo è.
Potrebbe essere realtà se l’amministrazione avesse condotto una producente lotta all’evasione fiscale e se pezzi della burocrazia comunale non interpretassero il loro ruolo come proprietari del bene comune.