I nodi dovevano arrivare al pettine e ci sono arrivati. Sono i nodi di una politica inadeguata calata in una realtà che titola “spirtitudine” non pagare le tasse, non pagare i servizi, non rispettare le regole, insomma, fregarsene del bene comune. Non solo, è ancor più “spirtitudine” protestare e pretendere non pagando e scroccando chi paga e mantiene in piedi il sistema.
È arrivata la lettera aperta dell’assessore comunale Maria Laura Maggiore che pubblichiamo integralmente perché fornisce validi argomenti sull’attuale situazione della città e su cosa comporteranno le dimissioni di Anna Alba.
“Caro direttore, in questi due anni ho provato a fare la mia parte nel rispetto dei cittadini e nel rispetto della politica locale.
Oggi però reputo opportuno dire la mia da componente della Giunta municipale e da Amica di Anna Alba. Vede, caro direttore, io ho vissuto con lei i dissidi interiori forse più di qualunque altro assessore della Giunta municipale perché a differenza di altri non ho sponsor politici né consiglieri che mantengono il mio ruolo. Ho solo avuto la fiducia di una donna cui mi lega una stima elevatissima.
Anna Alba fa male oggi ad aver annunciato le sue dimissioni perché da queste scaturiscono una serie di effetti: nessuno potrà più garantire il pagamento, come effettuato oggi per ulteriori 100.000 (che si sommano ai 100.000 di due settimane fa) alle ditte dei rifiuti.
Ad Agosto inoltre scade la proroga ai precari, proroga che è bene che la città sappia, abbiamo autorizzato con il PARERE CONTRARIO degli uffici in questi anni. Qua di mezzo non c’è solo la stabilizzazione, il cui percorso qualche soggetto politico vorrebbe intestarsi non avendo mai proposto alcuna soluzione al tema, ma addirittura la prosecuzione dal primo settembre. Proprio perché non sono candidata posso fare certe considerazioni.
A me non possono essere annoverati interessi di bottega ed è giusto chiamare le cose con il loro nome. A ciò è da aggiungersi la vicenda rifiuti. Anche su questo ci sarebbe da dire ma le valutazioni sono già sotto la lente degli organi inquirenti. Il 09 luglio alla presenza della Tenenza dei Carabinieri ho predisposto un verbale in due trance (perché due sono stati gli incontri). Alla fine ci impegnavamo a pagare, verificate alcune condizioni, in totale altri 300.000 euro che si aggiungevano ai 100.000 già pagati.
Alcuni operatori ci hanno posto un problema: i tempi. Ossia se noi versavamo alle ditte, le ditte avrebbero avuto la disponibilità la settimana dopo e loro avrebbero avuto le spettanze dopo due settimane e quindi a fine luglio.
Ho quindi proposto e verbalizzato che avremmo proposto alle ditte una delega di pagamento cosicché avremmo pagato direttamente loro. Bene, come in tutti gli spettacoli Pirandelliani, non hanno voluto sottoscrivere una richiesta che l’amministrazione comunale fa a loro esclusivo beneficio. E allora a me i conti non tornano più. Ma nonostante questo avevo scelto il silenzio.
Un silenzio cui non mi sento più vincolata che davanti al grido di una giovane Sindaca. Il silenzio è dolo, diceva taluno. Ed io al silenzio non mi piego perché è giusto che la città tutta sappia cosa ci sta dietro le parole della Sindaca di Favara”.