M. P.
Questa mattina, terza domenica di Avvento, i cittadini del centro storico di Agrigento stavano facendo colazione quando alle ore 09.35 un rumore sordo, un boato, un tonfo si è diffuso nell’aria accompagnato da vibrazioni e polvere. È crollato un altro immobile.
Dobbiamo dire che ormai sono abituati e riconoscono subito la causa, interrompono la colazione e si affacciamo all’unisono, bene, i cortili sono sani, le pareti sono al posto loro, si sente una voce che grida “Picciò, spostate le macchine, io chiamo i Vigili Urbani”.
La colazione è stata rovinata, la domenica è diventata la domenica dell’EVENTO. Sono stanchi. Pagano un sacco di tasse, vanno a votare, eleggono i politici, quelli che promettono da vicino, ma Agrigento non si muove, anzi, nella sua staticità crolla.
Ad Agrigento c’è molto da fare, sia sul piano della qualità della vita per i cittadini, per l’economia che per la qualità dell’offerta turistica, e si, perché Agrigento ha la grande fortuna di avere la Valle dei Templi che è patrimonio UNESCO, quindi è una città a vocazione turistica. Sia i proprietari dei resort, dei grandi alberghi, che gli operatori della microricettività, i ristoratori, i tassisti o ancora i ceramisti, insomma, tutti cittadini agrigentini si scontrano quotidianamente con il degrado urbano di questa città che è stata culla della civiltà europea. Non dimentichiamoci che mentre in nord Europa, o semplicemente in nord Italia i popoli barbari delle foreste balbettavano adorando il dio Thor combattendo con la clava, nella Magna Grecia, e Kerkent è arrivata secondo alcuni studiosi ad essere popolata da quasi un milione di abitanti, dove le donne giocavano a tennis con la minigonna e la città coniava moneta, eppure adesso sembra che Agrigento sia tornata indietro nel tempo, indietro di migliaia di anni. Io non so quanti di voi abbiano l’abitudine di viaggiare. Io ho viaggiato facendo il turista slow, e non ho mai visto all’estero e nei paesi in via di sviluppo, il cosiddetto terzo mondo, lo schifo del degrado che c’è tra la via Atenea e la piazza Ravanusella, dove i b&b sorgono in mezzo ai rifiuti, alle discariche a cielo aperto.
Agrigento può cambiare volto, deve cambiare il proprio volto! È sufficiente farsi una passeggiata a Palermo per i mercati rionali dei 4 Canti e percorrere, finalmente solo a piedi la via Vittorio Emanuele per rendersi conto del miglioramento che c’è stato con il passaggio della Porta Nuova a patrimonio dell’Unesco, le attività si sono convertite per fare fronte alle nuove esigenze del mercato dando nuova linfa all’economia. Sono fermamente convinto che il commercio, se non quello delle grandi boutique, non sia la giusta destinazione d’uso della via Atenea, ma sia la ricezione turistica con la ristorazione e le attività connesse quali i laboratori d’arte. Se oggi siamo tutti su Instagram è perché il mondo ha bisogno del bello. Ogni anno mi faccio un giro nella Valle dei Templi al tramonto, il bello infinito!!!
Abbiamo una ricchezza incommensurabile che dovrebbe far vivere tutta la città esclusivamente con l’offerta turistica per tutto l’anno. Però il centro storico è malato ed i piccoli proprietari non possono fare nessun miracolo.
Mancano le fontane, le scalinate potrebbero essere rivestite con ceramiche siciliane, invece no, solo immondizia e crolli. Quest’estate un ristoratore mi ha inviato un video con i topi che camminavano per strada, in via Atenea, in mezzo ai tavolini del suo ristorante; con l’amaro in bocca mi ha detto che non è giusto che i nostri sforzi economici, il tempo che spendiamo nell’accoglienza vengano resi vani dall’incuria urbana.
Tutto il centro storico necessita di una buona illuminazione e di un servizio di videosorveglianza che permetta di perseguire gli sporcaccioni così come fanno a Messina dove Cateno De Luca di certo non babbìa nella lotta contro il degrado urbano. Il centro storico deve essere restaurato tutto.
Non ci vuole molto, non bisogna che il Sindaco possa, anche per un solo secondo, dimenticare la sua responsabilità penale in caso di danni alla salute o al bene della vita delle persone a causa di un semplice crollo di un rudere abbandonato. Basterebbe, questo non è un suggerimento ma è un attento consiglio, una raccomandata ai proprietari con la quale si intima e diffida a bonificare gli edifici di proprietà entro 30 gg. dal ricevimento della raccomandata non con una messa in sicurezza fatta di transenne, ma con il restauro conservativo. Il centro storico è pieno di discariche e topaie dentro case private che hanno le porte e i tetti sfondati.
L’obbligo di restauro delle facciate e dei tetti, dell’adeguamento sismico, porta lustro alla città, valore ai proprietari, soldi nelle casse del Comune. Qualora i proprietari non procedessero al restauro conservativo allo scadere del termine di 30 giorni le proprietà vengano requisite e vendute ad un euro. Il Comune di Agrigento guadagnerebbe tantissimo, migliorerebbe il decoro urbano e finirebbero le discariche. La Sicilia è stata pioniera della vendita delle case ad un EURO, progetto che ad Agrigento salverebbe il centro storico attirando capitali e generando lavoro per la restaurazione degli immobili che anche se non hanno valore storico o culturale, hanno un valore identitario che deve essere preservato.
Il crollo di oggi riguarda uno stabile diruto con accesso antistante la chiesa di Santa Maria dei Greci, la tragedia oggi è stata sfiorata. Il comune dovrebbe finanziare il rifacimento delle facciate del centro storico, dovrebbe curare il decoro urbano e prendere esempio dagli altri comuni siciliani a vocazione turistica, illuminazione artistica, telecamere per la sicurezza ed il decoro. Si sta cercando di rendere la chiesa di Santa Maria dei greci patrimonio mondiale dell’UNESCO, il patrimonio mondiale dell’UNESCO dovrebbe essere tutto il centro storico di Agrigento.
Bisognerebbe ascoltare le istanze degli operatori turistici e delle associazioni di categoria. La politica è una cosa seria, se non si capisce di turismo, di economia non ci si candidi ad Agrigento, se ci si è candidati comunque, se si è stati eletti dai cittadini, ecco si ascoltino le istanze degli operatori che urlano inascoltate la propria disperazione. I proprietari di b&b di Agrigento, quelli che pagano tutte le tasse, che sono completamente in regola, che riscuotono per il comune la tassa di soggiorno sono da anni riuniti in un’associazione di categoria, la ABBA. Questa mattina abbiamo raggiunto Rosy, titolare del B&B Tesori di Girgenti nonché membro del direttivo di ABBA alla quale abbiamo chiesto di esprimere il suo pensiero in merito. Ci ha risposto così:
“Io ed il mio fidanzato, spinti dall’amore infinito per la nostra terra, abbiamo deciso di investire qui, dove siamo nati e cresciuti, il nostro obiettivo è trasmettere il nostro amore per Agrigento ai nostri ospiti ma adesso non è più possibile sostenere questa situazione; da una parte c’è chi come noi decide di investire per far rinascere questi luoghi e dall’altra parte c’è chi se ne infischia. Dobbiamo fare sentire la nostra voce alla classe politica. I privati devono intervenire è il momento che il comune cominci a censire gli immobili e a diffidare i proprietari che se ne infischiano. Speriamo che la nostra voce possa essere ascoltata.”
Bene, questa voce ha un peso, il peso di chi ha investito in questa città che tutti amiamo e che potrebbe essere meravigliosa, il peso di chi genera turismo e fa lavorare l’indotto, il peso di chi genera il tesoretto della tassa di soggiorno, tassa di soggiorno che viene riscossa ma che non si capisce bene come venga spesa, come viene spesa?
Questa è la foto del crollo di alcuni giorni fa in via Gallina, una delle direttrici di traffico pedonale che collega la cattedrale con il tessuto urbano, c’è una struttura ricettiva inaccessibile, sgomberata, adesso le macerie giacciono per la strada nel totale abbandono. A Ravanusa c’è stata la fuga di gas che ha causato l’immane tragedia di ieri ed il nostro pensiero va alle povere vittime. Ad Agrigento le vittime non hanno nome e cognome, sono tutti i cittadini che hanno diritto di vivere in una città sicura, pulita, sana.
Questa mattina i Vigili del Fuoco hanno messo in sicurezza il vicolo La Dia, tutti noi nutriamo i più alti sensi di stima e considerazione per le Istituzioni, però quando intervengono i Vigili del Fuoco vuole dire che qualcun altro non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare, è chiaro quindi che le strade transennate non siano la soluzione al problema della sicurezza, ma siano solo una pezza di riparazione. Se crolla il centro storico vuole dire che i proprietari non lo manutengono e che il comune non li costringe a farlo. Quale sarà il prossimo edificio che crollerà ad Agrigento? Farà morti e feriti? Vediamo se il Comune di Agrigento intima il restauro ai proprietari o in caso di rifiuto o disinteresse proceda con gli espropri per cederli ad un euro. Perché poi la casa restaurata diventa una seconda casa, produce flussi di cassa IMU e TARI, ne guadagnano le finanze cittadine, alimentano il turismo ed acquistano valore immobiliare facendo acquistare valore agli immobili confinanti. A costo zero il Comune di Agrigento si ritroverebbe ad avere conti floridi, bilanci più forti e stabili nel tempo, è un circolo virtuoso, ci vuole solo un po’ di buona volontà.