Favara conferisce in discarica il 40 per cento di rifiuti differenziati e il 60 per cento di indifferenziata, Agrigento, al contrario, il 70 per cento di differenziata e il 30 per cento di indifferenziata… A che gioco giochiamo?
Ho perso il conto, e non solo, sulle volte che SiciliaOnPress si è occupato del problema Tari, sui suoi elevati costi e sulle difficoltà dei contribuenti a pagare.
Dovrebbe il particolare argomento essere al primo posto nel dibattito politico della città. Dovrebbe essere il tormentone delle commissioni e del Consiglio comunale. Dovrebbe essere tra i primi problemi da risolvere, in tempi brevissimi, da parte dell’amministrazione comunale.
Il rifiuto indifferenziato è una condanna per i contribuenti, per l’ambiente e per il decoro della città.
Favara nel mese di febbraio scorso ha conferito in discarica 533 tonnellate di indifferenziato per un costo di circa 133mila euro (fonte Amministrazione comunale). In una proiezione annuale significherebbe che nelle bollette Tari pesano, sempre, annualmente 1,5 milioni di euro su un totale di spesa di discarica di 3,1 milioni di euro.
Favara spende, in totale e solo per le discariche, oltre 3 milioni di euro e, nello stesso tempo, non accede ai benefici finanziari previsti per i Comuni virtuosi, come, per fare qualche esempio, Agrigento premiata con 164mila euro, Castrofilippo con 26mila euro, Campobello di Licata 44mila euro e ci fermiamo qui.
A Favara, manco a dirlo, oltre al danno spetta la beffa.
La città produce, dicevo, il 60 per cento di indifferenziato rispetto al totale del suo conferimento, eppure la maggioranza dei cittadini rispetta il porta a porta e il regolare conferimento e allora cosa accade? A produrre la quantità abnorme di indifferenziato è l’abbandono dei rifiuti nella costellazione delle discariche abusive nel centro e nella periferia di Favara, che nelle bonifiche dei siti risulta indifferenziato. Peserebbe in minima parte la raccolta ndo cojo cojo delle ditte che gestiscono il servizio di raccolta.
Una seria lotta all’incivile abbandono dei rifiuti comporterebbe dall’oggi al domani un notevole risparmio di centinaia di miglia di euro e un significativo abbattimento del costo della bolletta Tari.
Ovviamente, dovrebbe avviarsi prima di subito il controllo del territorio con l’aiuto della moderna tecnologia e senza un esercito, ché Favara non ha neppure un corpo di polizia municipale.
Di tutto questo ne ho parlato ieri con il sindaco, Antonio Palumbo, presenti gli assessori Laura Mossuto, Pierre Vaccaro, Antonella Morreale e Lillo Attardo. L’amministrazione comunale si è detta già attiva su tutto il fronte. Sono state acquisite immagini di cittadini che proprio non vogliono saperne di vivere in un contesto civile e altre foto trappole, a giorni, saranno installate.
Noi, dal canto nostro, aspettiamo da parte del Palazzo buone notizie sulla problematica per raccontarvele.