C’è la disponibilità di professionisti esperti nel settori dei tributi, come il dottore Giuseppe Veneziano, e gli avvocati Leonardo Cusumano e Giuseppe Di Miceli, e del presidente, Giuseppe Lentini, della IV Commissione comunale Finanze e Tributi e del vicepresidente, Gerlando Nobile di istituire un tavolo tecnico per modificare l’attuale regolamento della Tari che è un chiaro esempio di iniquità e ingiustizia.
Un primo incontro seppure virtuale è già avvenuto sulla piattaforma WhatsApp di SiciliaOnPress dove si è manifestata la disponibilità dei professioni e dei consiglieri. Non saranno certamente il sindaco, Antonio Palumbo e il presidente del Consiglio comunale, Miriam Mignemi, a non accogliere un percorso che potrebbe portare finalmente “alla possibile modifica del regolamento comunale, così come dice il dottore Veneziano, al fine di di agganciare Favara al resto di Italia”.
“Per fare ciò – continua Veneziano – occorre che vengano previsti e modificati due punti essenziali: rivedere il regolamento comunale per correggere le storture esistenti solo a Favara e poiché ad ogni riduzione deve corrispondere una eguale variazione opposta o una eguale riduzione dell’imposta complessiva da riscuotere e pagare, è necessario prevedere e predisporre quella famosa riduzione del 20% del monte Tari da pagare, tanto declamata e promessa in campagna elettorale”.
Oltre alla riduzione citata dal dottore Veneziano, immediata sarebbe quella legata alla quantità di conferimento nella discarica di indifferenziato, che portata a regime potrebbe ridurre di circa un milione di euro, all’anno, il costo della Tari. E la rivisitazione della vendita di carta, cartone, vetro, plastica e metalli che al momento non porta a beneficio un solo centesimo di euro.
E’ chiaro a tutti che si buttano dalla finestra, con assoluta disinvoltura, i soldi pagati dall’utenza che è, nello stesso tempo, mortificata da un regolamento iniquo e ingiusto.
L’amministrazione comunale, dal canto suo, sa benissimo che l’allargamento della platea dei paganti passa inevitabilmente dalla riduzione dei costi del servizio e dall’accoglienza delle giuste istanze della cittadinanza.
Intanto, il numero dei professionisti disponibile a dare un contributo al particolare progetto è destinato a salire, quando c’è già la piena disponibilità della redazione del nostro giornale.
I favaresi vogliono cambiare in meglio la loro città e resosi conto della resistenza di una parte della burocrazia in quasi tutti i settori della pubblica amministrazione, desiderano scendere direttamente in campo sicuri dell’accoglienza dell’amministrazione e del consiglio comunale, che non avrebbero nulla da nascondere. A questo punto i cittadini restano in attesa, nella speranza di una solerte chiamata alla collaborazione.