Si è svolta ieri mattina, a partire dalle ore 9:30, presso il plesso Mendola Vaccaro dell’I.C. Bersagliere Urso-Mendola, la cerimonia di messa a dimora di una talèa dell’albero di Falcone.
L’iniziativa s’incardina in quella a più ampio raggio nota come “Un Albero per il futuro”: il grande progetto nazionale di educazione alla legalità ambientale promosso in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica e voluto fortemente dalla Fondazione Falcone e dall’Arma dei Carabinieri, che prevede la donazione e messa a dimora nelle scuole italiane di circa 50mila piantine nel triennio 2020-2022.
L’intento alla base del progetto, sposato a pieno dalla dirigente Rosetta Morreale, è quello di far sì che gli alberi nati dalle talee dell’albero di Falcone, simbolo della resistenza civile contro la mafia, diventino presidi di legalità per il territorio, strumento di trasmissione della memoria ed, altresì, impulso per la creazione di una società più giusta e per la sensibilizzazione delle nuove generazioni al senso della legalità ed alla tutela ambientale.
Le procedure per la duplicazione e la distribuzione dell’Albero Falcone hanno avuto abbrivio lo scorso 15 aprile, nell’ambito dell’iniziativa “Un Albero per il futuro” ad opera de: il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità e la Fondazione Falcone, in accordo con il Comune e la Soprintendenza ai Beni Ambientali di Palermo.
Le talee prelevate dal famoso “Ficus macrophilla columnaris magnoleides” sono state curate presso il moderno Centro Nazionale Carabinieri per la Biodiversità Forestale (CNBF) di Pieve S. Stefano (AR) dove, dopo complesse procedure di laboratorio, è stato finora possibile portarne a radicazione circa 1000 con lo stesso genoma della pianta madre, ovvero grazie a questa tecnica di moltiplicazione vegetativa è possibile ottenere nuovi esemplari geneticamente identici alla pianta madre.
Il progetto “Un albero per il futuro- ha sottolineato la prof.ssa Laura Sgarito – che ha presentato l’evento oltre a coordinare i ragazzi unitamente alla collega Gaetana Nobile – si apre ad un doppio filone tematico: quello dell’educazione alla legalità e quella della tutela ambientale che costituiscono il fil rouge della mission e vision dell’istituto scolastico.
I protagonisti della giornata sono stati gli alunni della scuola secondaria di primo grado che hanno sottolineato il valore del ricordo: l’albero di Falcone è il simbolo dell’affermazione della Giustizia, esso ricorda che l’impegno alla legalità è come una pianta che va preservata dalle avversità e pazientemente curata in maniera da radicare nei terreni più aridi. Coltura e cultura sono attività che richiedono esercizio, costanza ed impegno quotidiano. Ricordare, dal latino re-cordari (da cors-cordis=cuore) significa rimettere nel cuore che, per gli antichi, era la sede della memoria. Ricordare Falcone significa riportarlo al cuore e, quindi, rimetterlo in vita: Il 23 maggio 1992 Falcone non è stato ucciso…è stato reso immortale.
Gli alunni hanno anche letto e commentato l’art. 9 della Costituzione dedicato alla tutela e cura dell’ambiente, letto il brano “La legge del più forte ” tratto dal romanzo “Per questo mi chiamo Giovanni” ed interpretato, come piante parlanti” gli articoli della la Carta dei Diritti delle Piante di Stefano Mancuso.
La talèa dell’albero di Falcone, sarà piantata da tre alunni dei tre segmenti scolastici, stamattina è stata alloggiata da un alunno della scuola dell’infanzia: un gesto che vuole simboleggiare il percorso di educazione alla legalità che, nella scuola così come nelle famiglie, deve essere un seme piantato in tenera età, curato e protetto con amore e pazienza fino a che diventi un albero che ossigena di legalità la propria casa, la propria famiglia, la propria classe, la propria scuola e la società.
La manifestazione, aperta dal coro dell’orchestra dell’I.C. Bers. Urs-Mendola- diretto dal prof. Alessandro Baronello– che ha intonato l’inno Nazionale, ha visto gli interventi: del sindaco di Favara, Antonio Palumbo, dell’assessore alla cultura Antonio Liotta, della Presidente del Consiglio Miriam Mignemi, dell’on. Giovanni Di Caro, del Ten. Colonello Vincenzo Castronovo – Comandante Centro Anticrimine e Natura dei CC di Agrigento, di Don Calogero Lo Bello, parroco della Chiesa S. M.V. dell’Itria, dei due diaconi don Salvo Casà e don Mario Scirica.
Hanno, inoltre, presenziato i consiglieri comunali Miriam Indelicato e Giuseppe Lentini, i proff. Crapanzano e Svettini dell’ass.ne “Penna sottile”, Enzo Patti pres. dell’accademia comunale Arte, cultura e Legalità, Sara Chianetta pres. dell’ associaz. “Caffè letterario”.
Giovanni Costanza ha curato la diretta facebook, mentre il docente Antonio Palumbo Piccionello ha immortalato l’evento con delle foto che potranno essere visionate sulla pagina Facebook della scuola.