“Una nube bianca ogni mattina avvolge la piana delle terre di Burraiti, Burrainito, Gibsa, Villaggio Mosè, fino ad estendersi nelle zone di mare Cannatello, Zingarello, San Leone, Marina di Palma. Questa coltre forse di diossina si spande ogni notte e fino alle prime ore del giorno, a causa di assenza di vento”. Lo afferma la dottoressa Etta Milioto impegnata nel sociale e molto apprezzata per le sue attività di volontariato. Oltre alla dottoressa Milioto sono in tanti ad avvertire il disagio di un’aria irrespirabile a causa di fumi che si alzano a macchia di leopardo nel territorio.
“Gli abitanti – continua- di queste zone di villeggiatura, ogni mattina, alle prime ore dell’alba, si svegliano per il bruciore alla gola che avvertono, inconsciamente, mentre sono nel pieno del sonno. Mi pongo la domanda: Nessuna autorità militare, politica, o l’ARPA, notano questo disastro ambientale?”
E di domande la dottoressa Milioto se ne pone un’altra: “Deve essere il semplice cittadino che ogni volta deve fare notare le cattive azioni?”
Qualora si trattasse di teloni di plastica distrutti dal fuoco saremmo di fronte a fenomeni ’d’inquinamento di acque, suoli portando danni anche all’allevamento, ma soprattutto, alla salute dell’uomo”.
“C’è anche il problema dei molteplici incendi alle discariche abusive che troviamo in qualsiasi parte del territorio agrigentino che causano danni alla salute”.
“Va fatta – conclude la dottoressa Milioto- immediata indagine e chiarezza su cause e conseguenze, che possono essere molto gravi per il territorio interessato, dato soprattutto l’inquinamento che le plastiche incendiate diffondono e fanno ricadere al suolo”.
Foto d’archivio