Nella seduta di ieri sera il Consiglio comunale ha bocciato la proposta dell’amministrazione di revocare la delibera del 10 maggio scorso e di sostituirla con una nuova a firma dell’assessore Vaccaro.
Ma vediamo cosa prevedeva la delibera del 10 maggio e la proposta bocciata ieri.
La delibera del 10 maggio prevedeva e prevede ancora, non essendo stata sostituita ieri sera, che per le seconde abitazioni la quota variabile della Tari preveda un solo occupante per abitazione e non come adesso con il trascinamento del numero degli occupanti della prima abitazione identico nelle seconde abitazioni. Per essere più chiaro: attualmente la quota variabile di un nucleo familiare di quattro componenti prevede 4 occupanti nella prima e allo stesso modo 4 occupanti nella seconda abitazione. Diversamente, la delibera del 10 maggio prevede sempre e comunque un solo occupante nelle seconde abitazioni a prescindere dal numero dei componenti del nucleo familiare della prima abitazione. La particolare delibera ha avuto i pareri negativi dei dirigenti e dei revisori.
Adesso vediamo cosa prevede la delibera bocciata ieri sera.
Intanto prevedeva di revocare la precedente proposta e di sostituirla con la nuova che avrebbe dovuto prevedere se approvata, la riduzione del 60 per cento per le abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o altro uso limitato e discontinuo. E per i soggetti che risiedono o abbiano la dimora per più di sei mesi all’anno all’estero.
Praticamente, oltre i residenti all’estero che comunque devono dimostrare di risiedere almeno sei mesi fuori, ai cittadini invece che risiedono a Favara sarebbe bastato, per ottenere la riduzione, dichiarare di abitare la seconda casa stagionalmente. In buona sostanza sconti a tutti coloro che hanno i requisiti del 60 per cento.
E diminuire le tasse è una cosa buona e giusta, quando non si favorisce il ricco per caricare il danno al povero. Perchè in buona sostanza questo sarebbe accaduto, considerato che il servizio costa 7,2 milioni di euro e questo totale deve venir fuori alla fine delle fiera. E dunque se concedo a tutte le seconde abitazioni sconti del 60 per cento, dovrò necessariamente recuperare caricando maggiori oneri nelle prime abitazione. Tranne che risulti all’amministrazione comunale che quasi tutte le seconde abitazioni di Favara siano date in locazione, unico caso che avrebbe escludo i cittadini dallo sconto del 60% non potendo ovviamente il proprietario dichiarare di abitare stagionalmente un’abitazione data in locazione con regolare contratto.
La giustificazione dell’amministrazione comunale è che si tratterebbe tutto sommato di una riduzione che peserebbe intorno a 300mila euro all’anno da spalmare su tutte le utenze, poca cosa. La proposta dell’amministrazione ha avuto tutti i pareri favorevoli dei dirigenti. Mentre, dicevamo, l’altra proposta del 10 maggio non ha ricevuto i pareri favorevoli e sarà inviata alla Corte dei Conti prima di essere applicata.
L’opposizione, in particolare i consiglieri Miriam Indelicato e Peppe Lentini, hanno chiesto un confronto tra tutte le parti: maggioranza, opposizione, amministrazione comunale e burocrazia per trovare un’immediata via d’uscita alla questione.
Nella seduta di ieri, i consiglieri Cucchiara e Bellavia hanno difeso la proposta della riduzione del 60% e i consiglieri Sanfratello, Pitruzzella, Lentini e Miriam Indelicato quella del 10 maggio con la variabile Tari di un solo occupante per le seconde abitazioni.
L’impressione su tutta la vicenda è di trovarsi nel bel mezzo di una lotta tra neri in una notte senza luna. Eppure i tagli alla Tari potrebbero essere immediati e per tutti i contribuenti se solo di accendesse il faro dell’attenzione sulla qualità della raccolta della differenziata e sulle paradossali quantità di conferimento nella discarica dell’indifferenziato.
Tra l’altro da qualche mese il costo del conferimento nella discarica dell’indifferenziato è aumentato del 30 per cento. E’ tempo di correre per trovare le migliori soluzioni per i contribuenti favaresi, questo semplice concetto dovrebbe entrare nella testa di tutti.