E’ un imprenditore edile di 46 anni di Favara il destinatario dei tre colpi di pistola esplosi contro una Jeep e di un magazzino. Il fatto è avvenuto nella notte tra sabato e domenica a poca distanza da piazza Itria.
A fare la scoperta è stato lo stesso imprenditore al momento di recuperare l’automobile la mattina seguente.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale Tenenza che hanno rinvenuto i bossoli di una pistola calibro 7.65. Una ogiva deformata è stata rinvenuta all’interno dell’auto. La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta.
Immediata la condanna del sindaco Antonio Palumbo.
“Non è pensabile e accettabile – dice il primo cittadino – che a Favara possano continuare a tuonare le pistole. Basta. Non intendo entrare nel merito delle ultime vicende, rispetto alle quali faranno spero presto chiarezza gli inquirenti, ma da primo cittadino tornerò a chiedere con forza una maggiore presenza dello Stato nella nostra città. C’è ancora troppa gente convinta che la violenza sia una lingua accettabile, e noi siamo qui a dire a tutti loro che non c’è più spazio a Favara per gente così. Favara non vi vuole, Favara non può più permettersi di rimanere ancorata ad un’arretratezza culturale che genera a sua volta miseria, degrado, distruzione. Non posso quindi che invitare i cittadini alla collaborazione con le forze dell’ordine, in questo caso e in altri: denunciare chi commette reati non è un atto di cui vergognarsi, è anzi un dovere che abbiamo innanzitutto con i nostri figli, perché possano avere, qui nella città in cui sono nati, un futuro diverso”.