La mozione di sfiducia al Sindaco, firmata da 5 consiglieri comunali, non è passata.
Ad inizio della seduta del Consiglio comunale, il Sindaco ha riferito che le è dispiaciuto chiedere ed ottenere le dimissioni dei propri assessori, ma ha aggiunto che l’ha fatto per rasserenare l’atmosfera politica. Ha poi invitato a sotterrare l’ascia di guerra e a salvare il Comune dal dissesto finanziario e la Città dalle emergenze.
E’ intervenuta la consigliera Serena Cremona, la quale ha ricordato come la mozione di sfiducia sia stata redatta in fretta e furia, in una pausa dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, a fronte dell’ennesima assenza della Sindaca, che -a parere della consigliera Cremona– non è mai stata aperta alla collaborazione e al coinvolgimento dei consiglieri comunali.
Cremona ha però aggiunto che la mozione di sfiducia, votata adesso, comporterebbe sia la nomina di un commissario straordinario sia la chiamata alle urne per il 28 maggio, onde eleggere il nuovo sindaco e rinnovare il consiglio comunale. In tal modo -secondo la consigliera- ci sarebbero ulteriori ritardi nella definizione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato e ci si impelagherebbe in una campagna elettorale, per più di due mesi, che aggraverebbe le criticità e le emergenze.
Infine, la consigliera ha proposto il ritiro della mozione di sfiducia per ripresentarla in un secondo tempo, evitando così che si voti il 28 maggio.
Sono poi intervenuti il Presidente del Consiglio, Lillo Valvo, i consiglieri comunali Angelo Gallo, Nicolò Palmeri, Rosalia Arnone, Cristina Scanio e Lillo Licata, che hanno elencato i problemi irrisolti e si sono detti a favore della mozione di sfiducia.
E’ inoltre intervenuto il consigliere Salvatore Todaro, a nome del gruppo dei 4 consiglieri che sostengono il Sindaco, per citare le più importanti realizzazioni prodotte dall’Amministrazione Comunale e per annunciare il voto sfavorevole alla mozione di sfiducia.
Sul ritiro della mozione di sfiducia hanno votato a favore i consiglieri Cremona e Cangemi; si è astenuta la consigliera Arnone; hanno votato contro il ritiro i restanti 9 consiglieri comunali.
Quindi si è passati alla votazione della mozione di sfiducia che è stata respinta con 6 voti contrari e 6 voti favorevoli (Arnone, Gallo, Licata, Palmeri, Scanio, Valvo).
Nel finale, altro colpo di scena: il consigliere Todaro ha rilevato che il presidente del consiglio Valvo non si è dimostrato super partes ed ha annunciato pertanto che il suo gruppo valuterà di presentare una proposta di revoca dalla carica.