Le Organizzazioni Sindacali FLAI CGIL, FAI CISL E FILBI UIL, unitamente alle R.S.A., hanno proclamato lo stato di agitazione lavoratori del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento con un corposo comunicato stampa nel quale ne illustrano le motivazioni, sottolineano l’ndispensabilita’ dell’intervento regionale e fanno appello alla politica regionale perché individui una soluzione normativa definitiva affinché i trasferimenti regionali destinati al pagamento degli emolumenti dei dipendenti dei Consorzi dell’Isola e degli oneri derivanti rientrino tra le somme ex legge impignorabili.
Il comunicato stampa a firma congiunta degli esponenti delle organizzazioni sindacali summenzionate, Franco Colletti, C. Cimino/ N. Scrudato, Leonardo Mulè, e con il quale viene proclamato lo stato di agitazione si apre con questa serie di premesse che ne illustrano le ragioni:
– che le normali attività di gestione del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento sono compromesse da una controversia giudiziaria la cui sentenza definitiva ha visto soccombere il Consorzio.
– Che la controparte interessata, a tutela dei propri interessi, ha proceduto prima alla notifica di un atto di precetto e successivamente a diversi atti di pignoramento presso terzi, che attualmente hanno interrotto i trasferimenti regionali previsti dalla normativa regionale vigente nei confronti del Consorzio.
A tal proposito si fa presente che il Servizio 6 del Dipartimento Regionale all’Agricoltura dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea ha dovuto procedere, nella qualità di terzo pignorato, all’accantonamento delle somme destinate al Consorzio pari a € 1.751.463,62 (DDS n° 349 del 07.02.2023) e a € 1.719.726,36 (DDS n° 1337 del 06.04.2023).
-Che le somme accantonate si riferiscono al contributo regionale finalizzato esclusivamente al pagamento degli emolumenti del personale a tempo indeterminato di cui alla Legge regionale 49/81, che risulta essere la principale entrata per l’Ente.
-Che tale situazione, ha già coinvolto, nostro malgrado, sia i dipendenti a tempo indeterminato, i quali non percepiscono lo stipendio dalla mensilità di febbraio 2023, che il personale stagionale al quale l’Ente deve ancora saldare la mensilità di dicembre 2022.
Che questa situazione, se non debitamente affrontata, pregiudicherà, come sta già facendo, sia il regolare svolgimento dei compiti istituzionali dell’Ente e, quindi, la campagna irrigua 2023 con gravi conseguenza per il comparto agricolo, che i dovuti pagamenti al personale dipendente.
Pertanto, – continua la nota stampa -considerato che:
• le somme attualmente accantonate dal Servizio 6 non risultano sufficienti, come da sentenza, a soddisfare il creditore;
• il giudice dell’esecuzione ha rinviato l’udienza relativa al pignoramento al mese di settembre
2023;
• fino alla data di rinvio dell’udienza, settembre 2023, qualsiasi somma destinata al Consorzio di Bonifica 3 Agrigento sarà presumibilmente accantonata e quindi non trasferita;
• almeno fino al mese di settembre 2023 ai dipendenti non potranno essere pagati gli stipendi maturati e maturandi;
• l’Ente rischia un’ulteriore esposizione debitoria;
per quanto sopra esposto, da tutti i lavoratori del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento, di ruolo e stagionali, unitamente ai rappresentanti sindacali aziendali con la presente viene
Proclamato LO STATO DI AGITAZIONE DEI LAVORATORI DEL CONSORZIO DI BONIFICA 3 Agrigento.
Franco Colletti C. Cimino/ N. Scrudato Leonardo Mulè, ritengono indispensabile un intervento regionale anche a mezzo dell’erogazione di un contributo regionale straordinario per il Consorzio di Bonifica 3 Agrigento finalizzato alla composizione definitiva della crisi.
Gli esponenti delle organizzazioni sindacali rivolgono inoltre, un invito alla politica regionale ad individuare una soluzione normativa definitiva affinché i trasferimenti regionali destinati al pagamento degli emolumenti dei dipendenti dei Consorzi dell’Isola e degli oneri derivanti rientrino tra quelle somme ritenute per legge impignorabili.
In conclusione, Coletti, Cimino, Scrudato e Mulè ribadiscono e confermano che affrontare in maniera risolutiva la vicenda qui rappresentata riveste carattere di vitale urgenza economica per le tante famiglie il cui bilancio economico dipende esclusivamente da questo lavoro.