Mentre si avvicina l’apertura al pubblico del cammino della via francigena Fabaria, uno degli ideatori e promotori di questo cammino, Rosa Maria Giunta, ha organizzato una passeggiata d’assaggio nel tratto San Giovanni/Ponte Nove Luci.
Un tratto compreso nel percorso che porta dalla zona della diga di Naro verso Favara, attraversando a tratti aree vicine alla vecchia strada ferrata e a luoghi poco esplorati, sorprendenti e talvolta sbalorditivi.
La passeggiata si svolgerà, con la guida sapiente e appassionata della stessa Rosa Maria Giunta, domenica 4 giugno, previo raduno alle 9,30 nello slargo di viale Europa, vicino alla caserma dei Carabinieri di Naro.
Sarà un piccolo, piccolissimo assaggio del lungo percorso della via Fabaria.
Un assaggio che consentirà comunque di ammirare bellezze naturali e vetusti manufatti come il ponte Nove Luci di Deli (viadotto in muratura, molto simile al ponte più curato e noto di Assoro), come l’Arco verso la Rocca, i solenni caseggiati ( ormai fatiscenti) della stazione della Solfara di Deli, la stessa Rocca, dove comunque stavolta la passeggiata non giungerà, fermandosi prima, ma con riserva di passarci in altra occasione.
Questa passeggiata d’assaggio si svolgerà dunque lungo un breve tratto dell’antica via francigena della Fabaria, estesa su un cammino a piedi di circa 300 chilometri percorribile in 14 giorni, che attraversa cinque province (Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa e Catania) e 20 comuni, oltre quelli delle due varianti (variante dei Castelli e variante Iblea).
Quello della via Fabaria è definito un cammino d’acqua e di fuoco che va dalle coste bagnate del Mediterraneo agrigentino fino alle pendici dell’Etna, segnate dalla lava vulcanica.
Esso è puntualmente descritto nella relativa guida dal titolo “La via Fabaria” e dal sottotitolo “300 chilometri in cammino da Agrigento all’Etna”, scritta da Davide Comunale, Irene Marraffa e Salvatore Balsamo.
In questa guida sono riportate le indicazioni fondamentali del cammino, comprese le tappe dell’agrigentino che concernono i comuni di Agrigento, Porto Empedocle, Favara, Naro, Campobello di Licata, Ravanusa, Palma Montechiaro e Licata.
Alcuni di questi Comuni sono stati inseriti grazie alla variante dei Castelli che introduce un cammino secondario d’importanza primaria che è nato grazie a un’idea di Rosa Maria Giunta, docente d’arte musicale e cultrice di storia patria. E’ stata infatti lei suggerire al coordinatore del progetto della Via Fabaria, l’archeologo Davide Comunale, l’inserimento nel cammino della variante dei Castelli, comprendente il territorio che da Agrigento e Porto Empedocle passa per Favara, Naro, Campobello di Licata, Ravanusa, Riesi e Butera giungendo sino a Niscemi per riallacciare poi il percorso originario che porta all’Etna.
In attesa dell’inaugurazione ufficiale del cammino della famosa via francigena, questo assaggio può rivelarsi salubre e beneaugurante.