Emergenza idrica, interrogazione parlamentare riguardo la diga Castello
L’on. Carmelo Pace, capogruppo della DC all’Ars, ha presentato un’interrogazione parlamentare al presidente della Regione e all’assessore all’Energia in merito alla diga Castello per mettere in campo tutte le iniziative necessarie affinché la provvista d’acqua da mettere a disposizione dell’Autorità di bacino si attesti a tre milioni e mezzo di metri cubi d’acqua, invece dei due milioni autorizzati.
“Occorre fornire un reale e concreto aiuto agli agricoltori per i quali, a causa del periodo prolungato di siccità, si prospettano la perdita degli attuali impianti frutticoli e lunghi anni di lavoro e di investimenti per il loro ripristino fino a nuova produzione”, dichiara l’onorevole Pace.
“Bisogna ricordare che la stima del fabbisogno irriguo utile a garantire in questa fase emergenziale la salvaguardia dei frutteti, agrumeti e pescheti in particolare, è di 3,5 milioni di metri cubi d’acqua – continua l’on. Pace -. Durante il tavolo tecnico istituzionale, al quale hanno preso parte i sindaci dei Comuni interessati all’erogazione derivante dall’invaso Castello, l’assessore regionale per le acque e i rifiuti e i rappresentanti del comparto agricolo, è stato evidenziato che la posta d’acqua necessaria al fabbisogno irriguo messa a disposizione, non è bastevole affinché gli impianti frutticoli e le coltivazioni possano avere una chance di sopravvivenza, sino a migliorate condizioni infrastrutturali e climatiche”.
“Più volte, durante le sedute d’Aula nelle quali si è discusso della crisi idrica, ho manifestato preoccupazione e allo stesso tempo ho proposto soluzioni al reperimento di risorse idriche, facendomi promotore dell’approvazione di una risoluzione presso la commissione parlamentare “Attività Produttive” affinchè potessero essere date risposte a breve termine, nell’attesa di una programmazione infrastrutturale più a lungo raggio, che garantiscano all’agricoltura siciliana la necessaria provvista d’acqua in caso di eventi siccitosi come quello che stiamo attraversando attualmente”, conclude.