Decine di migliaia d’utenze di Aica, almeno dal mese di maggio 2024, ricevono l’acqua con il contagocce e con turni d’attesa inaccettabili lunghi anche due settimane.
A fronte di ciò non c’è un’adeguata informazioni sull’attuale stato dell’arte e sul domani del servizio idrico.
Nessuna conferenza stampa organizzata dall’Aica che si limita a inviare nelle redazioni comunicati di guasti nel sistema idrico e delle conseguenti interruzioni di servizio.
Aica fa sapere con le note stampe e molti altri Enti con le comunicazioni sui social.
Informazioni a senso unico, senza contraddittorio che spesso assumono la forma e la sostanza della propaganda.
Ignorano o fanno finta di ignorare, il riferimento questa volta non è ad Aica, che la propaganda fa a pugni con la realtà che vivono i cittadini tutti i santi giorni.
In un “va tutto bene madama la marchesa” si illudono e pensano di illudere il popolo, termine ormai in disuso, meglio “gente” chè una cosa è dire di fottere lo zio, mentre un altro suono è affermare di fottere il fratello della propria madre.
Torniamo all’emergenza idrica in provincia.
Dal mese di maggio dell’anno scorso, dicevo, la gente vive nell’assoluto disagio.
Dopo sette mesi parrebbe opportuno un incontro tra l’Aica e i giornalisti per informare con dovizia di particolari l’utenza.
Ora se la gestione privata del servizio idrico utilizzava gli incontri con la stampa a maggior ragione dovrebbe fare la gestione pubblica, specie, in un periodo critico come l’attuale.
Il silenzio o le comunicazioni a senso unico con le note stampa e sui social non rappresentano momenti di democrazia e tanto meno di progresso del territorio.
Quale è la situazione oggi delle riserve idriche, quale è lo stato di attuazione del piano della regia regionale sulla crisi idrica, quale è lo stato di salute di Aica e lungo è l’elenco delle informazioni che la stampa all’interno di un incontro potrebbe chiedere ai responsabili dell’azienda che gestisce il servizio indispensabile.
Io sollevo la problematica che ipotizzo sia condivisa, principalmente, dai miei colleghi e accolta da Aica, azienda dei cittadini, per la quale non dovrebbe essere di secondo piano l’informazione, quella non dettata dai comunicati.