I produttori delle colture ortive della fascia territoriale che comprende Favara, Villaggio Mosè e Palma di Montechiaro sono sull’orlo della disperazione.
Peggio di così non poteva andare; e adesso hanno dovuto rinunciare al trapianto del melone retato che costituisce una coltura prelibata che però ha tanto bisogno d’acqua.
Piogge assenti e dighe senz’acqua
Le piogge sono quasi completamente assenti. Ed anche l’acqua delle dighe si è esaurita.
Infatti, il consorzio di bonifica Ag3 ha interrotto definitivamente l’irrigazione dei terreni della fascia territoriale Favara-Villaggio Mosè-Palma Montechiaro che hanno beneficiato delle acque della diga Furore, così come provenienti dalla diga san Giovanni.
Gli agricoltori di Favara, Agrigento e Palma di Montechiaro, interessati alla vicenda, lamentano che l’ultima volta hanno fruito dell’acqua irrigua il 10 gennaio scorso e chiedono immediati provvedimenti per il soccorso idrico nelle dighe san Giovanni e Furore che sono ormai completamente a secco.
Impossibile il trapianto del melone retato
Si era parlato di un sistema di collegamento degli invasi idrici siciliani di talché gli invasi con meno acqua (o senz’acqua) venissero colmati nella carenza da altri invasi con maggiore disponibilità d’acqua.
Ma allo stato i produttori della fascia territoriale in questione hanno dovuto rinunciare al trapianto del melone retinato, con un gran danno economico e reddituale per le loro aziende agricole.
Senza il funzionamento degli impianti irrigui del consorzio di bonifica Ag3, le loro terre continuano a restare a secco e i prodotti ortofrutticoli vanno in malora: taluni addirittura non saranno manco trapiantati.
Si prospettano danni incalcolabili
Solo l’acqua può aiutare a portare a compimento il ciclo di vita di questi prodotti agricoli e, in particolare, delle colture ortive che nella zona sono numerose e nel passato di sono consolidate come di alta qualità.
Gli agricoltori invocano adesso interventi regionali, chiedono aiuti concreti, oltre che solidarietà.
Il problema è adesso quello di ridurre al minimo i danni prospettati