Giusy Terrana
È bene parlare e portare all’attenzione delle istituzioni preposte, una questione di cruciale importanza: la situazione di disagio economico e sociale che colpisce molte persone ai margini della nostra società.
In un momento storico segnato da sfide economiche crescenti, è essenziale riflettere su come possiamo promuovere inclusione e dignità per tutti.
Sono venuta a conoscenza della situazione di disagio economico e sociale di una persona che conosco da anni e che mi confida quanto segue:
“Attualmente mi trovo in una condizione di grave disagio economico e sociale. Non possiedo alcun bene immobile o mobile registrato, né risparmi, né fonti di reddito stabili. Non ho un lavoro e non percepisco alcuna forma di sostegno economico continuativo (reddito da lavoro, reddito di cittadinanza, indennità).
Vivo in una situazione di forte precarietà, senza i mezzi necessari per far fronte ai bisogni essenziali quotidiani, come l’alimentazione, le cure mediche e un alloggio dignitoso.
Chiedo soltanto di essere preso in considerazione, per eventuali misure di sostegno o agevolazioni, previste per le persone in condizione di indigenza.”
La crisi economica ha acuito le disuguaglianze già esistenti, lasciando molte famiglie in una condizione di vulnerabilità.
Persone che un tempo avevano una vita dignitosa si ritrovano ora a lottare quotidianamente per soddisfare bisogni fondamentali come cibo, alloggio e salute.
Spesso, queste persone sono invisibili nel dibattito pubblico, lasciate sole ad affrontare problematiche che richiederebbero una risposta collettiva e solidale.
I sindaci e le autorità locali dovrebbero riflettere sulle politiche attuate e a considerare l’importanza di un approccio inclusivo che metta al centro le persone.
È fondamentale che l’amministrazione pubblica non solo riconosca, ma agisca tempestivamente per affrontare questa emergenza.
L’inclusione sociale non è solo una questione etica, ma un investimento nel futuro della nostra comunità.