Scuote davvero imbattersi nello stesso giorno in due articoli di stampa diametralmente opposti per sentimenti e ragionamenti a cui inesorabilmente muovono.
Farmaci salvavita a pazienti, primario fa 180 km in auto
Il primo articolo è su ANSA-Sicilia e si intitola ‘Farmaci salvavita a pazienti, primario fa 180 km in auto’.
Si da contezza nell’articolo delle gesta eroiche del primario di oncologia di Sciacca, Domenico Santangelo, il quale a propria cura e spese e senza esservi affatto tenuto, si sobbarca l’onere di fare la spola fra l’ospedale di Sciacca a quello di Agrigento per andare a recuperare i farmaci salvavita. Quei farmaci che servono indispensabilmente ai suoi pazienti ospedalieri, ma non sono disponibili nel presidio saccense, dove temporaneamente non funziona la “camera bianca”.
Ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento: apertura Ufficio Pizzo
Il secondo articolo è su Lavalledeitempli.net e si intitola ‘Ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento: apertura Ufficio Pizzo’.
Si parla nell’articolo di un “ufficio pizzo” in un non meglio identificato reparto dell’ospedale di Agrigento, dove la “visita privata” sarebbe propedeutica al servizio intra-moenia e/o a quello di corsia vera e propria; e dove, per giunta, il pagamento avverrebbe -sempre secondo l’articolo in questione- “solo in contanti, e possibilmente con banconote non tracciabili, ché il POS “fa interferenza con il macchinario della TAC” che nello studio non c’è”.
Il medico del primo articolo
La sanità è fatta di medici scrupolosissimi come Domenico Santangelo che rientra dalle ferie non appena viene a conoscenza che non sta funzionando la “camera bianca”, in modo da adoperarsi e di “pressare” per la velocizzazione delle procedure finalizzate a farla funzionare di nuovo e al più presto.
Infatti, nella “camera bianca” vengono preparati i farmaci antiblastici che assicurano la continuità assistenziale in oncologia. E quindi Domenico Santangelo va -pure e addirittura- a recuperare i farmaci salvavita ad Agrigento, facendo 180 chilometri di andata e ritorno. E dicendo semplicemente: “Non mi sento un ‘eroe‘, sono andato personalmente ad Agrigento perché ciascuno di noi, nessuno escluso, deve sentirsi chiamato a fare la propria parte“.
Il medico del secondo articolo
Ma ci sono-a quanto parrebbe- anche i medici di cui all’articolo dal titolo “Ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento: apertura Ufficio Pizzo”, pubblicato da LaValledeiTempli.net, quotidiano di attualità, politica, satira e approfondimento.
Un articolo che lascia basiti.
Certo, è tutto da verificare, circostanziare e ben accertare. Ma la situazione prospettata appare tutt’altro che gradevole.
La replica ASP
Il secondo articolo ha l’immediata replica del Direttore Generale ASP di Agrigento, Giuseppe Capodieci.
Il quale si duole che “in luogo di costruttive denunce dettagliate che apporterebbero dei correttivi mirati e delle sanzioni per i responsabili, articoli di questo genere finiscono invece per delegittimare un’intera istituzione, recare un danno d’immagine e, cosa ancora più importante, suscitare ingiustificata sfiducia generica da parte del cittadino nei confronti di un’intera struttura deputata alla tutela della salute collettiva”.
La controreplica del giornale
Il quotidiano online LaValledeiTempli.net non solo pubblica immediatamente le doglianze del direttore ASP, ma pure fa parlare l’autore dell’articolo.
Il quale afferma: “Dovevo informare io l’Asp di fatti che l’opinione pubblica conosce, anche a seguito di attività investigative, che riguardano il medico del reparto di cui nell’articolo? Non conosce il Direttore tali fatti?”.
E indi aggiunge: “Mi riservo di informare ben altri uffici, così come da mandato al mio legale a voler verificare eventuali elementi di reato, ma se proprio volesse il direttore dell’azienda sanitaria provinciale, non dovrebbe fare altro che verificare la regolarità delle liste d’attesa, ascoltare i pazienti che nella data di ieri hanno effettuato un intervento in hospital day con un macchinario “in transito ad Agrigento” (gli devo spiegare quale?) e chiedere loro come funzionano le visite private prima di accedere ai servizi ospedalieri”.
Il prosieguo
Staremo a vedere il prosieguo, magari sperando che sia stato tutto un equivoco e che non esista davvero quella “sanità a carbone” di cui parla l’articolo de LaValledeiTempli.net.
E nel frattempo, pure, attendiamo concretamente che la “camera bianca” dell’ospedale di Sciacca (che rientra nell’ambito della stessa ASP di Agrigento) sia al più presto rimessa in funzione.