Si vota domani, domenica 27 aprile, dalle 8:00 alle 22:00, presso un unico seggio, per le elezioni del Libero Consorzio che avranno finalmente -dopo quasi 13 anni di commissariamento- un nuovo Presidente e un nuovo Consiglio.
L’espressione del voto avviene con due schede elettorali: una per il presidente; l’altra per la lista del consiglio con l’eventuale preferenza per uno dei candidati della lista prescelta.
Candidati ed elettori
In lizza per la carica di presidente ci sono: Stefano Castellino, sindaco di Palma Montechiaro, appoggiato dalle liste di FdI, DC e Lega, col supporto di UDC e NM che però non hanno una lista propria; e Giuseppe Pendolino, sindaco di Aragona, appoggiato da 3 liste civiche, riconducibili rispettivamente a MpA, FI e PD-M5S.
Saranno 584 gli elettori e c comprendono tutti i sindaci e tutti i consiglieri dei 43 Comuni della provincia. Mancano solo: il sindaco e i consiglieri di Realmonte (a causa della recente mozione di sfiducia), i consiglieri comunali di Camastra (il consiglio è decaduto per le dimissioni della metà più uno dei componenti) e i consiglieri comunali di Santa Margherita Belice (il consiglio è stato sciolto per la mancata approvazione di uno strumento finanziario)
Il segretario provinciale di FdI ha esortato l’ufficio elettorale e, soprattutto, l’ufficio del seggio ad invitare gli elettori, sindaci e consiglieri, a lasciare fuori dai seggi i cellulari, per evitare che si possano scattare foto alla scheda votata.
Il peso del voto diversificato
Non tutti i voti avranno lo stesso peso, nel senso che quello dei sindaci e dei consiglieri dei comuni più grandi varrà di più. Si tratta del cosiddetto voto ponderato che tiene conto del numero di abitanti delle prestabilite fasce demografiche.
In questo caso, ci sono 5 fasce demografiche. All’interno di esse -come già detto- non viene conteggiato il comune di Realmonte, mentre per i Comuni di Camastra e Santa Margherita Belice vengono computati solo ed esclusivamente i rispettivi sindaci.
Comuni fino a 3.000 abitanti
La prima è quella dei Comuni fino ai 3mila abitanti: Alessandria della Rocca, Burgio, Calamonaci, Camastra, Castrofilippo, Comitini, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, San Biagio Platani, Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, Villafranca Sicula.
Agli elettori provenienti da questi Comuni verranno consegnate per il voto due schede di color azzurro ed il valore ponderato di ciascun voto sarà all’incirca pari a 50 (l’ufficio elettorale stabilirà l’esatto valore).
Comuni da 3 a 5 mila abitanti
La seconda fascia demografica comprende i Comuni da 3mila a 5mila abitanti: Bivona, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Santo Stefano di Quisquina, Siculiana.
I sindaci e i consiglieri di questi Comuni voteranno due schede di color arancione rispettivamente per il presidente e la lista dei candidati al consiglio. Il valore ponderato di ciascun voto sarà all’incirca pari a 80 (l’ufficio elettorale stabilirà l’esatto valore).
Comuni da 5 a 10mila abitanti
La terza fascia è quella dei Comuni fra 5 mila a 10mila abitanti: Aragona, Cammarata, Campobello di Licata, Casteltermini, Grotte, Lampedusa e Linosa, Naro, Racalmuto, Santa Margherita di Belice (qui vota solo il sindaco), Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini.
Gli elettori sindaci e consiglieri di questi Comuni avranno per il voto due schede di color grigio ed il valore ponderato di ciascun voto sarà all’incirca pari a 160 (la commissione elettorale stabilirà l’esatto valore).
Comuni da 10 a 30mila abitanti
La quarta fascia demografica è quella dei Comuni fra 10mila a 30mila abitanti: Menfi, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Raffadali, Ravanusa, Ribera.
Agli elettori provenienti da questi Comuni verranno consegnate per il voto due schede di color rosso ed il valore ponderato di ciascun voto sarà all’incirca pari a 260 (la commissione elettorale stabilirà l’esatto valore).
Comuni da 30 a 100mila abitanti
La quinta ed ultima fascia comprende i Comuni da 30 mila a 100mila abitanti: Agrigento, Canicattì, Favara, Licata, Sciacca.
Sindaci e consiglieri di questi Comuni verranno consegnate per il voto due schede di color verde ed il valore ponderato di ciascun voto sarà all’incirca pari a 280 (l’ufficio elettorale stabilirà l’esatto valore).
Spoglio e proclamazione
Lo spoglio delle schede si terrà lunedì 28 aprile e a seguire la proclamazione del presidente e dei 12 consiglieri eletti.
Verrà eletto il presidente che avrà più voti rispetto all’altro. In caso di parità di voti, è proclamato eletto il candidato più anziano d’età.
Per la cronaca, essendo nato il 23 giugno 1964, Giuseppe Pendolino è più anziano di Stefano Castellino che è nato l’11 gennaio 1979.
Per il consiglio si attribuiranno i seggi a ciascuna lista col sistema proporzionale e, poi, all’interno di ciascuna lista verranno eletti i candidati consiglieri che hanno riportato il maggior numero di preferenze individuali sino alla concorrenza dei seggi assegnati.
Eventuali sismi politici
Sin qui, il procedimento elettorale. Poi, vengono i corollari politici. Due, in particolare.
Il primo corollario riguarda l’esito del voto in relazione ad eventuali “traditori” nel segreto dell’urna: ciò potrebbe portare alla revoca di qualche assessore da parte di qualche sindaco; e potrebbe incidere sull’abbandono di un partito nel quale si è militato da parte di qualche consigliere (od anche sindaco) candidato.
Il secondo corollario riguarda l’esito del voto in ragione dei maggiori consensi accumulati da questo o quel partito: il partito che esce rafforzato dalle urne potrebbe chiedere un maggior numero o una migliore qualità di assessorati in qualche Comune; ad Agrigento, per esempio, c’è vacante il posto di vicesindaco che potrebbe finire al partito che avrà più voti, anche se ciò -pure- potrebbe comportare l’abbandono della maggioranza da parte di altro partito che vi aspirava e non è stato accontentato.